Gli Stati Uniti hanno annunciato ieri che, sulla base di una
recente legge per contrastare il reclutamento e l’uso di bambini soldato,
saranno prese sanzioni ( congelamento
dei fondi per l’assistenza militare ...)
nei confronti di cinque paesi, la Repubblica Centrafricana, il Sudan, la Siria,
il Myanmar e il Rwanda. In particolare il Rwanda è accusato di essere coinvolto nel reclutamento di
bambini soldato, attraverso il sostegno al Movimento M23 operante nel Kivu. Il
nuovo atto d'accusa diretto contro il Rwanda, a cui non mancheranno le reazioni
delle autorità di Kigali che già in altre occasioni hanno respinto l’accusa di
sostenere l’M23, è stato espresso dal nuovo Assistente Segretario di Stato per l'Africa, Linda
Thomas-Greenfield, che ha comunque affermato che “il nostro obiettivo è quello di lavorare con
i paesi menzionati al fine di garantire che cessi qualsiasi coinvolgimento in
casi di uso o reclutamento di bambini soldato. Continueremo quindi a discutere
con il governo rwandese di questo caso collegato con l’M23”.Al momento non è stato
specificato il contenuto delle sanzioni che verrebbero comminate al Rwanda. Per
le autorità di Kigali l’intervento dell’alto funzionario del Dipartimento di
Stato per l'Africa suona come ulteriore segnale
del mutato atteggiamento degli
USA nei confronti del Rwanda, almeno per quanto attiene la crisi del Kivu.
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