A partire dal 2014, il processo
di riduzione della povertà, che fino a quella data aveva evidenziato
significativi risultati, ha denotato un rallentamento che ha messo in allarme
le autorità ruandesi. A cominciare dal presidente Kagame che, in occasione di
una recente visita alla Provincia del Sud dove ha incontrato gli opinion leader
di tutta la regione, ha richiamato i responsabili di tutti i livelli dell'amministrazione ad
aumentare gli sforzi per contribuire a elevare gli standard di vita delle
persone e trasformare il paese, invitando i residenti a sfruttare le diverse
iniziative governative in atto per cambiare le loro vite in meglio.Il governo,
per bocca del ministro per gli affari locali, Anastase Shyaka, ha invitato i
leader locali ad aumentare gli sforzi volti a ridurre la povertà e ad
accelerare lo sviluppo sostenibile.I contenuti progressi compiuti nella lotta contro la povertà
negli ultimi quattro anni sono evidenziati dal confronto con i risultati conseguiti
nei periodi 2006-11 e 2011-14. Infatti, l'Indagine sulle condizioni di vita domestica integrata, EICV 4, ha mostrato che i livelli di povertà sono diminuiti del 5,8 per cento, dal 44,9 per cento nel 2011 al 39,1 per cento nel 2014, il che ha fatto sì che circa
660.000 persone siano uscite dallo stato di povertà. Anche la povertà estrema è scesa dal
24,1% al 16,3% nello stesso periodo. Tra il 2006 e il 2011 sono stati compiuti
progressi ancora maggiori, che hanno fatto registrare al paese un calo della
povertà del 12% dal 56,7% al 44,9%, con un milione di ruandesi usciti dalla trappola della povertà. Tra il 2006 e il 2017, la povertà è diminuita del 18,5%, e quella estrema del 19,8%. A fronte di questi dati, la quinta Indagine sulle condizioni di vita domestica
integrata (EICV5), pubblicata nel dicembre 2018, indicava che il Rwanda aveva
fatto pochi progressi nell'affrontare la povertà. Le cifre hanno mostrato che
la povertà era scesa di appena lo 0,9 per cento, dal 39,1 al 38,2 per cento,
tra il 2014 e il 2017.Anche la povertà estrema ha avuto un calo marginale solo dello 0,3
per cento, dal 16,3 per cento al 16 per cento nello
stesso periodo. I dati dell'EICV 5 trovano conferma anche nei risultati della
valutazione dell'attuazione dell'Imihigo 2017/18 (contratti di prestazione): i due strumenti sono giunti a conclusioni simili e si sono
completati a vicenda.
Il lento progresso degli sforzi contro la povertà negli ultimi
anni può essere attribuito sia ai leader locali che ai residenti, secondo il
professor Eric Ndushabandi, capo dell'Istituto di ricerca e dialogo per la
pace, che ha recentemente redatto un documento sulla cultura politica in
Rwanda."Ci sono notevoli carenze nella comunicazione politica,
educazione civica e impegno civico da parte dei leader, e questo ha portato a
una situazione in cui molti cittadini hanno attenuato il loro ruolo di
responsabilità sociale", ha detto Ndushabandi, anche professore di scienze
politiche presso il Università del Rwanda. A fronte dei programmi di protezione sociale messi in atto dal governo che hanno avuto un impatto positivo, si è assistito alla crescita di una
cultura di dipendenza assistenzialistica da parte della popolazione, fino al punto che ci sono persone che non vogliono lasciare la propria classe di assistenza Ubudehe, in cui riceve assistenza dallo Stato, per passare a quella superiore che gli farebbe perdere certi vantaggi. "Ma non si può essere dipendenti dal governo per sempre ", conclude il professore.
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