"Prima ancora che il diritto a emigrare, va riaffermato il diritto a non emigrare, cioè a essere in condizione di rimanere nella propria terra". Benedetto XVI


mercoledì 20 settembre 2017

Nuovo gruppo manifatturiero cinese sbarca in Rwanda

Stabilimento C & H Garments LTD (D.Nzohabonimana)
L’avanzata degli investimenti cinesi in Rwanda nel comparto manifatturiero prosegue in maniera spedita. E’ la volta dell'Huajian Group, importante esportatore cinese di scarpe da donna di fascia alta , che ha firmato un memorandum d'intesa, il 10 settembre scorso a Kigali, che prevede un investimento complessivo di 1 milione di dollari in 10 anni, con la creazione di 20.000 posti di lavoro. La fabbrica rwandese è destinata alla produzione di scarpe, abiti, borse, ma anche apparecchiature elettroniche. Alla fine dell'anno in corso, Huajian Group intende formare i primi 200 addetti per avviare l'impianto nell'aprile 2018. Conosciuta per i suoi grossi investimenti in Etiopia dove produce scarpe ora vendute sui mercati occidentali, l'azienda afferma di essere stata attratta  dalla qualità della governance. "Negli ultimi tre giorni ho avuto l'impressione che il Rwanda assomigli a un qualsiasi paese europeo, perché esiste un governo efficace, esercitante una buona gestione", ha detto il presidente del Gruppo, Zhang Huarong. L’investimento del Huajian Group fa seguito a quello, del tutto analogo, della società cinese  C & H Garments LTD, anche questa attiva in Etiopia come uno  dei maggiori produttori di scarpe dell'Africa sub-sahariana, che dal 2015 opera, nell’area industriale speciale di Kigali, con  uno stabilimento dove si producono  capi di abbigliamento per l’export e per il mercato interno, con una forza lavoro di un migliaio di addetti in crescita, essendo prevista l’apertura di una nuova fabbrica con la creazione di  5.000 nuovi posti di lavoro. I richiamati investimenti cinesi s’inquadrano nel progetto perseguito dalle autorità rwandesi di rafforzamento del "Made in Rwanda", come strumento  per perseguite la propria strategia di sviluppo del proprio mercato di esportazione di manufatti che affianchino i tradizionali the e caffè. In linea anche con le raccomandazioni della Banca Mondiale che nella sua ultima relazione sull'economia rwandese, pubblicata la scorsa settimana, ha invitato il governo a riconoscere il potenziale di crescita delle esportazioni di prodotti finiti a beneficio dell'intera economia.

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