Parte domani giovedì 26 gennaio la Missione 2017 dell’Associazione
Kwizera onlus verso il Rwanda, dove l’associazione opera da
15 anni a favore delle popolazioni locali. Per quindici giorni, il rientro è previsto il 10 febbraio, saranno valutati
sul campo i diversi programmi in corso nelle diverse parrocchie della diocesi
di Byumba; a tal fine si incontreranno i referenti locali, mentre lunedì trenta a Byumba è programmata una riunione con tutti i parroci della diocesi. In particolare sono già fissati alcuni appuntamenti come quello del 2 febbraio a Kiruri, dove verrà inaugurata una sala polivalente del locale campus scolastico, un sopralluogo al villaggio dei batwa di Kibali, l'inaugurazione a Nyagatare di un piccolo allevamento di capre promosso dalla locale parrocchia, la consueta visita all'asilo Carlin di Kagera e la tradizionale santa messa alla chiesa di Bugarama.
Pur rinnovandosi anno dopo anno, l’impegno di Kwizera rimane
fermo a quella scelta iniziale di portare l’aiuto, nella misura consentitaci
dalla generosità di tanti amici e benefattori, là dove queste persone bisognose
vivono. Come ricordato nella controcopertina del calendario Kwizera 2017, tale scelta trae ispirazione dal costante magistero
pontificio: quello di Benedetto XVI quando, nel Messaggio per la giornata
mondiale del migrante e del rifugiato del 2013, scrive che “prima ancora
che il diritto a emigrare, va riaffermato il diritto a non emigrare, cioè a
essere in condizione di rimanere nella propria terra, ripetendo con il
santo Giovanni Paolo II che «diritto primario dell’uomo è di vivere
nella propria patria: diritto che però diventa effettivo solo se si tengono
costantemente sotto controllo i fattori che spingono all’emigrazione» e di
papa Francesco, quando, nello stesso Messaggio del 2016, chiede che
milioni di africani possano “vivere con dignità, anzitutto esercitando il
diritto a non emigrare per contribuire allo sviluppo del loro Paese ".
Soprattutto, andare in Africa significa raccogliere l’appello
dei vescovi africani quando esortano la loro gioventù a non
lasciarsi attrarre dalle sirene di un inesistente posto di lavoro in occidente,
ma ad impegnarsi nei rispettivi paesi per il futuro del continente.
Per l’Associazione Kwizera, “Aiutiamoli a casa loro”, lungi
dall’essere un abusato e strumentale slogan propagandistico, significa dare
concretezza a questi auspici, rispondendo innanzitutto a un principio di equità
e secondariamente a un efficace utilizzo delle scarse risorse finanziarie
disponibili.
Compatibilmente con i collegamenti internet, confidiamo di poter aggiornare il blog sugli sviluppi della missione. Per seguire la Missione 2017 clicca qui.
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