Ci ha incuriosito non poco il titolo Perdita del lavoro, per tornare in pista a Milano nasce il metodo "Rwanda", apparso nel blog "Buone notizie" del Corriere della sera a commento di esperienze in corso nel milanese di gruppi di auto-aiuto organizzati in collaborazione da Camera del Lavoro e Comune di Milano, proposti a inoccupati, disoccupati e cassaintegrati, per la gestione del loro trauma. Siamo quindi andati alla ricerca di quale fosse il metodo rwandese citato, anche se la fotografia a corredo del pezzo, una seduta di un processo Gacaca, doveva suggerirci qualcosa. Lo abbiamo scoperto nella conclusione dell'articolo che riportiamo qui di seguito: "Molto interessante che alla pratica dell’inconscio –o a qualcosa che le si avvicina molto- venga attribuito un significato politico, rompendo la barriera artificiosa tra pubblico e privato.Scegliendo di ricorrere agli strumenti della narrazione e dell’autoanalisi anziché ai riti della giustizia ordinaria, i tribunali Gacaca del Rwanda sono riusciti in pochi anni a pacificare e a far rinascere un Paese dilaniato da una spaventosa guerra tribale, con più di un milione di vittime. Una vera e propria terapia di massa basata, come ha affermato il presidente Kagame, “sull’introspezione e la ricerca interiore”.
Al termine ci è rimasto qualche dubbio circa l'ardito paragone e la possibilità di trasferire le dinamiche dei processi Gacaca nella sperimentazione milanese.Non crediamo che il disoccupato milanese sarebbe disposto a prendere il posto di quell'uomo in piedi al centro della foto che appare nel pezzo; per molti come lui al termine di quella seduta si spalancava la porta del carcere per anni se non decenni.Si veda al riguardo un nostro precedente post dove viene fatto il bilancio dell'esperienza dei tribunali Gacaca.
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