Nella giornata in cui Barak Obama diventa il 44 presidente degli Stati Uniti, accompagnato da grandi, forse eccessive, attese a livello di opinione pubblica mondiale, un richiamo a un sano realismo ci viene da un editoriale del The New Times rwandese. Pur riconoscendo che le radici keniote dell’afro-americano Obama consentiranno al neo presidente un approccio migliore per valutare i problemi dell’Africa, il giornale rwandese ricorda che la soluzione alla miriade di problemi che affliggono l'Africa può sì trovare negli Stati Uniti e nella comunità internazionale un certo aiuto ma deve, soprattutto, fare conto sullo sforzo degli africani e dei loro gruppi dirigenti. Bisogna essere prudenti: "non è che con Barack Obama alla Casa Bianca i problemi africani s’apprestano a scomparire durante la notte". La raccomandazione del notista del foglio rwandese è che, prima di ricercare negli Usa la soluzione dei mali africani, sia opportuno ricercare in casa soluzioni realistiche, anche in termini di leardership, ai problemi che attanagliano i paesi del continente. Nella grande euforia che ha accompagnato l’inizio del mandato del nuovo presidente americano una voce prudente e realista , non c’è che dire, tenuto conto anche degli ottimi rapporti che legano i due paesi.
Nessun commento:
Posta un commento