Il santuario di Kibeho |
Oggi la Chiesa ricorda le apparizioni della Vergine a Kibeho (28 novembre 1981 – 28 novembre 1989) le prime, verificatesi in terra d’Africa, su cui la Chiesa ha espresso il suo riconoscimento, giudicandole autentiche, al termine di una lunga inchiesta e di un rigoroso processo canonico.Si raggiunge Kibeho, situato nel sud ovest del Rwanda, scendendo da Kigali a Butare e poi percorrendo un’ampia strada sterrata per una trentina di kilometri. Chi vi arriva per la prima volta, in un giorno feriale, rimane sorpreso di trovare il più famoso santuario africano pressoché deserto: qualche ragazzo sull’ampio sagrato, un paio di gruppetti di pellegrini bianchi e tutto intorno un silenzio surreale e un panorama in cui colline appena accennate, ben diverse da quelle che caratterizzano il nord Rwanda, si stendono a perdita d’occhio soprattutto nelle parte sud che degrada verso il Burundi. Un luogo così sperduto e isolato è stato però testimone di un ciclo di apparizione della Madonna a tre giovani studentesse di una scuola secondario del luogo a partire dagli inizi degli anni ottanta.Tutto è iniziato il giorno del 28 nov 1981 quando una giovane studentessa del collegio di Kibeho, Alphonsine Mumureke, afferma di aver visto una signora di incomparabile bellezza che si presenta con il titolo di " Nyina wa Jambo " vale a dire, " Madre del Verbo ". Nel corso dei mesi successivi la Madonna apparve anche ad altre due ragazze Nathalie Mukamazjmpaka e Marie Claire Mukangango. Le apparizioni furono ufficialmente riconosciute tali dalla Chiesa il 29 giugno 2001 al termine di una lunga inchiesta e un rigoroso processo. Tra le numerose visioni a cui assistettero le tre giovani veggenti, particolarmente sconvolgente e profetica fu quella del 15 agosto del 1982, descritta con queste parole: “un fiume di sangue, persone che si uccidevano a vicenda, cadaveri abbandonati senza che nessuno si curasse di seppellirli, un abisso spalancato, un mostro spaventoso, teste mozzate”. Le stesse immagini che dodici anni dopo, nel 1994, scorrevano sugli schermi di tutto il mondo a testimonianza dell’immane tragedia che stava sconvolgendo il popolo rwandese e che ebbero una tragica appendice nell'aprile dell'anno successivo proprio a Kibeho, quando un sanguinoso intervento dell'esercito rwandese in un campo profughi procurò più di 4000 morti.
Delle tre veggenti Alphonsine Mumureke si è fatta suora e vive nel monastero delle clarisse cappuccine di Cotonou in Benin, Marie Claire Mukangango è stata uccisa con il marito durante il genocidio del 1994, mentre Nathalie Mukamazjmpaka vive a Kibeho come testimone di questi avvenimenti miracolosi.Più volte abbiamo riferito in questo nostro blog delle apparizioni mariane di Kibeho, in particolare in questo post del 4 settembre 2012 ( leggi qui), testimonianza di un'intensa esperienza personale che ci ha portato a Kibeho e vivere un commovente incontro con una delle testimoni di quelle apparizioni, Nathalie Mukamazimpaka, e incrociare quegli occhi che hanno visto la Vergine. Abbiamo ritrovato le parole che Nathalie ha ascoltato dalla voce della Vergine nel libro uscito in Italia, nel 2015, «Io sono la Madre del Verbo» Nostra Signora di Kibeho, risveglio per i nostri tempi (Edizioni Ares pp.216 – €15) del sacerdote rwandese Edouard Sinayobye.A ricordo di quel breve incontro ci piace segnalare questa intervista , come se quelle parole fossero rivolte a noi, che la stessa veggente rilasciò il 2 giugno 2003 a padre passionista Gianni Sgreva autore del libro: "Le apparizioni della Madonna in Africa: Kibeho"Ed. Shalom, 2004.Per saperne di più sulle apparizioni di Kibeho segnaliamo questa sintesi in italiano (clicca qui), e questa ricostruzione più ampia in francese ( clicca qui). Proponiamo altresì la trascrizione della conversazione tenuta da Diego Manetti su Radio Maria nel luglio 2014, relativa al santuario di Kibeho e alla storia delle apparizioni mariane in terra rwandese.Leggi qui.
Nel video i luoghi dell'apparizione.
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