"Prima ancora che il diritto a emigrare, va riaffermato il diritto a non emigrare, cioè a essere in condizione di rimanere nella propria terra". Benedetto XVI


venerdì 2 dicembre 2011

Più corruzione in Italia che in Rwanda

E’ stato rilasciato ieri da parte della Transparency International, l’organizzazione mondiale contro la corruzione, il CPI 2011 [Corruption Perception Index] l’Indice di Percezione della Corruzione, in cui 183 Paesi del Mondo sono classificati a seconda del loro livello di corruzione (da 0, molto corrotto, a 10, per niente corrotto). L’Italia ottiene anche quest’anno una valutazione molto negativa, identica a quella dell’anno passato, di 3,9 su 10 collocandosi al 69° posto su 183, e al quartultimo posto in Europa, davanti solo a Grecia, Romania e Bulgaria. Ai primi posti troviamo Nuova Zelanda, Danimarca, Finlandia, Svezia e Singapore.
In compenso, il Rwanda, che già l’anno scorso precedeva di un posto l’Italia, con un punteggio di 5 su 10 ha fatto un balzo in avanti portandosi al 49° posto, tra i migliori paesi africani unitamente a Botswana, Capo Verde e Mauritius. Il progresso è decisamente notevole se si pensa che nel 2007 il Rwanda era ancora al 111°posto. Per la cronaca, tra i paesi africani più corrotti troviamo due paesi produttori di petrolio: la Nigeria e l’Angola, rispettivamente al 143°e 168° posto.

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