"Prima ancora che il diritto a emigrare, va riaffermato il diritto a non emigrare, cioè a essere in condizione di rimanere nella propria terra". Benedetto XVI


domenica 27 marzo 2011

Dal Rwanda a Goma per sottoporsi ad aborto clandestino

Un’inchiesta dell’Agenzia Syfia Grands Lacs porta alla luce la triste pratica degli aborti clandestini che sempre più di frequente vengono effettuati illegalmente su donne rwandesi nella città congolese di Goma, la città che fronteggia Gisenyi sul lago Kivu. Secondo quanto riferito da Syfia, numerose sono le donne rwandesi, anche adolescenti, che si muovono dal Rwanda, anche da Kigali, per trovare in qualche fatiscente baracca del malfamato quartiere di Birere della città congolese, la soluzione del loro "problema". Qualche compiacente operatore sanitario o, molto più spesso, qualche improvvisato ciarlatano che si spaccia per “professionista della salute” si presterà per praticare un aborto clandestino. Le scarse conoscenze degli operatori, l’assenza di igiene e di sterilizzazione degli strumenti medici rendono questi interventi altamente rischiosi per la salute delle donne e spesso per la loro stessa vita. Per ora l’unico freno al diffondersi di queste pratiche è da ricercarsi nel costo dell’intervento; infatti, non tutte le donne possono permettersi di affrontare la spesa richiesta, ammontante a circa 50 dollari americani.

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