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mercoledì 21 settembre 2022

In Rwanda, l'ascolto di Radio Maria giova alla salute fisica e spirituale

Riportiamo qui di seguito le interessanti Conclusioni di un contributo dell'Abbé Lucien Hakizimana, docente di Antropologia presso l’Université de Technologie et des Arts de Byumba (UTAB), apparso sulla rivista Communio - edizione in francese per il Rwanda, dal titolo "Impatto antropo-spirituale di Radio Maria sugli ascoltatori in Rwanda: dalla crisi alla speranza".

In conclusione, nel corso di questa ricerca, abbiamo discusso dell'impatto antropo-spirituale di Radio Maria sul suo pubblico in Rwanda e su come abbia aiutato le persone a passare  dalla crisi alla speranza. I risultati hanno confermato l'effetto antropo-spirituale, come i casi di: crescita progressiva della speranza 88%,  riduzione della tentazione di divorzio 73%, crescita della preoccupazione per la famiglia e i bambini 71%, diminuzione della depressione 88%, così come una integrazione spirituale 91%. Questi risultati sono ugualmente confermati  dalle fonti citate, come vari articoli di riviste e libri scientifici. Ecco le strategie suggerite per un efficace benessere antropo-spirituale in stato di crisi: l'80% dei pazienti ha affermato che l'educazione preventiva dovrebbe aiutare i pazienti, in ospedale o a casa, ad affidarsi a Dio attraverso l'ascolto di musica sacra e altri programmi che aiutino lo spirito ad avvicinarsi a Dio. In diverse occasioni,  persone abilitate e leader religiosi dovrebbero aiutare i pazienti ad accrescere la loro speranza, poiché senza di essa, come ha dimostrato la scienza, l'uomo muore a poco a poco sia spiritualmente che fisicamente. Il 91% dei malati ha affermato che i responsabili dovrebbero includere nei programmi dei servizi sanitari il ruolo degli assistenti religiosi. Il diritto alla salute sicura dello spirito come del corpo deve essere incluso nei programmi al fine di sradicare la disperazione e la depressione che perseguitano molti pazienti, soprattutto in punto di morte. Infatti, la letteratura e i dati raccolti tra i pazienti e nelle loro famiglie conferma l'ipotesi secondo la quale Radio Maria può avere un impatto antropo-spirituale sul suo pubblico in Rwanda, aumentando la speranza di quelli che sono in crisi. Radio Maria promuove i percorsi di incontro con Dio favorendo un equilibrio spirituale e somatico.

martedì 13 settembre 2022

Non di solo pane… al monastero di Nyinawimana

La nuova chiesa
Quando  le clarisse ruandesi del monastero di Kamonyi decisero di dar vita ad una nuova comunità sulla collina di Nyinawimana (leggi qui la storia), l’Associazione Kwizera aderì con entusiasmo, pur nella limitatezza dei propri mezzi,  al progetto della costruzione del monastero e successivamente finanziando la realizzazione, sugli ampi terreni di cui dispone il monastero, di una stalla, dotandola anche di 25 capre. Oggi che il monastero fa bella mostra di sé sulla collina, arricchito nell’ultimo anno anche di una bellissima chiesa, l’Associazione Kwizera continua la sua opera di sostegno alla piccola comunità monastica, in tutto sette monache guidate da suor Marie Regine, garantendo un piccolo contributo mensile in denaro che va ad arricchire le entrate in natura revenienti dalla fattoria. Per toccare con mano quanto fatto in questi ormai tre anni di assenza, unitamente alla fidata Pascasia, abbiamo fatto visita alla comunità nella giornata di mercoledì. Purtroppo una giornata di pioggia non ci ha permesso di apprezzare appieno  tutto il lavoro svolto sui terreni della fattoria, come avrebbe voluto suor Marie Regine, giustamente orgogliosa di quanto fin qui realizzato. Vi abbiamo comunque rimediato, quando domenica prima d’intraprendere il viaggio verso Kigali per il ritorno a casa, abbiamo fatto tappa appunto a Nyinawimana, colmando le lacune del mercoledì precedente. Col sole la fattoria sembra vivere: con le sue mucche( tre mucche e due vitelli) e la sua ventina di capre, in attesa prossimamente di un pollaio di galline e le sue diverse coltivazioni, non manca neppure un campo di fragole, e le venti piante di avocado, che le sorelle identificano con un proprio nome, come per altro succede per gli animali. Sulla bellezza e sulla bontà dei grossi avocado della fattoria ne potrà dare testimonianza  anche chi ne ha potuto gustare qualcuno al nostro ritorno a casa. La giornata di mercoledì è stata anche l’occasione per licenziare le lettere che l’Associazione invia alle famiglie italiane che aderiscono al Progetto Adozioni.Infatti, ci siamo avvalsi della buona conoscenza della lingua italiana che ha Suor Marie Regine, appresa durante la sua permanenza in Italia, per affidare a lei la traduzione delle brevi letterine che i bambini indirizzano nella propria lingua, il Kinyarwanda, ai loro benefattori.
Divine con mamma, nonna e suor Marie Regine
A proposito di Adozioni, la nostra presenza a Nyinawimana a richiamato al monastero i quattro assistiti che vivono in zona, tra cui, Alphonse, un handicappato grave che vive nella vicina comunità Inzere, ma soprattutto la piccola Divine. 
Una bimba che, a suo tempo, suor Marie Regine ci aveva segnalata perchè abbandonata dalla madre che se ne era andata a Kigali. E proprio mercoledì abbiamo avuto la gradita sorpresa di apprendere che la mamma della piccola Divine era tornata a casa. Infatti, all'incontro era presente la mamma di Divine, oltre che la nonna che in questo tempo di lontananza della mamma si era presa cura della piccola.

Alla chiesa di Bugarama per ricordare don Renato e don Alessandro

Sabato pomeriggio, come avveniva negli anni passati, a conclusione della Missione associativa, ci si dà appuntamento alla chiesa di Bugarama, la Chiesa dell’Associazione Kwizera in Rwanda. Edificata nel 2008 in memoria dello storico sagrestano del santuario di Grosotto, Bernardo Trinca Colonel, è dedicata a Maria Vergine delle Grazie, come appunto il santuario grosottino. Si tratta di una chiesa di una Centrale della parrocchia di Nyagahanga, un’unità periferica in cui si suddividono le parrocchie ruandesi, dove alla domenica il catechista presiede la liturgia della Parola e dove solo ogni 2/3 mesi viene celebrata la santa messa. Quest’anno la celebrazione assumeva un significato particolare perché a presiederla era don Cleto, parroco di Nyagahanga da pochi giorni, che proprio per questo vedeva la chiesa per la prima volta. A questo proposito merita essere ricordato un aneddoto gustoso.  Nel trasferimento da Nyagahanga, dove siamo passati a prendere col pick up della Caritas don Cleto,  ci siamo accorti che nè don Cleto, ma neppure il direttore della Caritas, don Augustin, facente funzioni di autista, e neppure il terzo ruandese a bordo, non residente in zona, conosceva la strada per raggiungere la chiesa posta in cima alla collina. E’ toccato così al muzungu, estensero di queste note, dover indicare  ai ruandesi il percorso esatto per raggiungere la chiesa. 
All’arrivo ci attendeva il solito folto gruppo di fedeli. La santa messa quest’anno è stata celebrata in memoria di due amici dell’Associazione scomparsi negli ultimi due anni: don Renato Lanzetti e  don Alessandro Zubiani.   
La loro memoria  sopravviverà nella chiesa di Bugarama; due targhe, infatti, riportanti i  loro nomi incisi dal nostro bravo  collaboratore Bernard sulla pietra nera del Rwanda, sono state apposte sul piedestallo che regge la statua della Madonna, copia di quella di Grosotto, realizzato tre anni fa sempre dal nostro Bernard. Don Alessandro e don Renato si aggiungono agli altri sacerdoti locali che qui sono ricordati: Don Giovanni Rapella, Don Norberto Damiani, mons. Virgilio Levi e, da ultimo, don Agostino Salandi. In occassione di questa sua prima messa a Bugarama, il neo parroco don Cleto ha potuto annunciare ai fedeli che da quest’anno, grazie all’accordo con l’Associazione Kwizera,  che ha deciso di destinare a questa chiesa parte delle offerte che solitamente riceve per la celebrazione di sante messe, potranno beneficiare della santa messa ogni mese. Una forma per riconfermare come l’impegno associativo non riduca  il proprio orizzonte ai meri progetti di sviluppo sociale, come ben dimostra il nostro progetto “Non di solo pane…” rivolto alle clarisse di Nyinawimana.

venerdì 9 settembre 2022

A challenging proposal to mister Gerard Sina

Dear Mr. Sina,

since 2007 our association has operated in the historically marginalised community of Kibali, ( aka Batwa for the muzungu), building an house for all the families residing there, for a total amount of 47 houses (click here).

 During the following years over eight hectares of land have been terraced, and that the civil authorities have made them available to that community (click here).

We have also supported the cultivation of those lands, in an alternation of encouraging results and frustrating disappointments, despite a certain commitment of the members of the community.

Overall, we are witnessing a conspicuous heritage of agricultural land not fully exploited by that community that could draw an important source of livelihood from those same land.

Faced with this bleak state of affairs, mindful of her personal history, which from a difficult childhood has been able to rise to a successful entrepreneur not only on a national level, we would like to launch a challenging proposal.

Propose to the civil authorities to take over the management of those lands, enhancing them, as you know how to do, and sharing the fruits, according to modalities to be defined, with the members of that community.

Community that can also be involved in the agricultural activities that are intended to be implemented there, undertaking a training course for the members of the cooperative, already active in the past in agricultural work, under the guidance of its technicians.

This could be a replicable pilot project in similar realities.

A project that would have a return for all the protagonists:

 for his Group, the confirmation of attention to the social reality in which it operates, with undoubted returns in terms of image;

or the civil authorities, a concrete answer to the request for support that communities like that of Kibali ask for; 

for the families of the community, a real response to their daily needs, not separated from a possible beginning of a path of redemption that frees them from the difficult situation in which they live.

We’re talking about a “win win project”!

As you can see, everyone could be the winner of this challenge, only if you take it up, as you have been able to do many other times in your life, starting from the distant times when you were a child in Kigali and you found someone who offered an opportunity.

With deep esteem and admiration.

Kwizera  Association

 (kwizeraodv@gmail.com)


Dal Batwa day il lancio di un' idea sfidante

Kibali

La Missione Kwizera nel corso degli anni ha sempre avuto un appuntamento fisso: quello con la comunità storicamente marginalizzata dei Batwa di Kibali. E così è stato anche per la Missione 2022. Al mattino abbiamo portato aiuti alimentari, 5 kilogrammi di fagioli ed altrettanti di farina di mais a ciascuno dei 65 nuclei familiari di quella comunità per la quale tanto è stato fatto nel corso degli anni. A partire dal 2007, quando l'Ass. Kwizera onlus ha realizzato per gli allora 47 nuclei familiari, lì residenti, altrettante casette (clicca qui); poi negli anni successivi terrazzando oltre otto ettari di terreni che le autorità civili hanno messo a disposizione di quella comunità (clicca qui )
Miyove
. Successivamente l'Associazione ha sostenuto la messa a coltura di quei terreni, in un alternarsi di risultati incoraggianti e di frustanti delusioni, nonostante un certo impegno dei componenti della comunità. Anche l'ultima campagna agricola, causa la siccità, è stata avara di risultati. Questa volta la distribuzione di aiuti alimentari ha interessato anche l'altra comunità, quella di Miyove, composta da 28 famiglie, le cui condizioni non si discostano di molto da quelle di Kibali, che forse sconta in negativo il fatto di essere troppo isolata e riversata su se stessa. Anche in quella comunità sono stati avviati programmi agricoli, seguiti in loco da don Theophile responsabile di un'Associazione locale impegnata nel riscatto delle popolazioni emarginate,  SPES,  senza, purtroppo risultati incoraggianti. E' per questo che ci siamo decisi a lanciare l'appello, sotto forma di lettera aperta, a un imprenditore ruandese di successo  in ambito agroalimentare, ma non solo, il signor Gerard Sina, perchè raccolga la sfida di dare una mano a queste comunità storicamente emarginate per accompagnarle in un percorso di riscatto.

Ecco la nostra lettera.

 Illustre signor Sina,

a partire dal 2007 la nostra associazione ha operato presso la comunità di Kibali, per il muzungu semplicemente gli amici Batwa, realizzando per gli allora 47 nuclei familiari, lì residenti, altrettante casette (clicca qui); poi negli anni successivi terrazzando oltre otto ettari di terreni che le autorità civili hanno messo a disposizione di quella comunità (clicca qui). Abbiamo quindi sostenuto la messa a coltura di quei terreni, in un alternarsi di risultati incoraggianti e di frustanti delusioni, nonostante un certo impegno dei componenti della comunità.  Nel complesso, assistiamo a un cospicuo patrimonio di terreni agricoli non pienamente sfruttati da parte di quella comunità che da quegli stessi terreni potrebbe trarre importanti fonte di sostentamento. 

Di fronte a questo desolante stato di fatto, memore della sua storia personale, che da un’infanzia difficile ha saputo assurgere a imprenditore di successo non solo a livello nazionale, vorremmo lanciarle una proposta sfidante. Proporre alle autorità civili di assumere la gestione di quei terreni, valorizzandoli, come lei sa fare, e condividendone i frutti, secondo modalità da definirsi, con i componenti di quella comunità. Comunità che potrà essere coinvolta anche nelle attività agricole che si intendono lì attuare, intraprendendo un percorso formativo per i componenti della cooperativa, già attiva nel passato nei lavori agricoli,  sotto la guida dei suoi tecnici.

 Potrebbe essere questo un progetto pilota replicabile in realtà consimili, presenti numerose sul territorio. Un progetto che avrebbe un ritorno per tutti i protagonisti: 

per il suo Gruppo, la conferma di un’attenzione alla realtà sociale in cui opera, con indubbi ritorni a livello d’immagine; 

per le autorità civili, una concreta risposta alla domanda di sostegno che comunità come quella di Kibali richiedono; 

per le famiglie della comunità, una  reale risposta alle loro esigenze quotidiane, non disgiunta da un possibile inizio di un percorso di riscatto che le affranchi dalla situazione di disagio in cui vivono.

 Come vede tutti potrebbero uscire vincitori da questa sfida, solo che lei la raccolga, come ha saputo fare tante altre volte nella sua vita, a partire dai tempi lontani in cui era bambino a Kigali e ha trovato chi le ha offerta un’opportunità. 

 Con profonda stima ed ammirazione.

Associazione Kwizera odv                              


Al Posto di sanità "Alfredo Pierotti" di Mubuga

Nel pomeriggio di giovedì ci siamo recati al Posto di sanità di Mubuga . Il Posto, unità di base nel sistema sanitario ruandese, è stato realizzato nel 2019, grazie alla munifica donazione della dottoressa Marinella Poggi in ricordo del marito Alfredo Pierotti, al quale l'opera è dedicata.Ci accompagnava don Lucien Hakizimana a suo tempo propugnatore dell'opera, in qualità di parroco di Kisaro, parrocchia dove sorge il Posto. Oltre che per verificare il funzionamento del presidio sanitario, che abbiamo trovato ben organizzato e ben manutenuto,  la visita doveva essere l'occasione per la consegna  di un ecografo portatile ( valore circa 3.000 euro) donato dalla dottoressa Marinella. Ci hanno accolti l'operatore del Posto di sanità ed un rappresentante del Centro di sanità di Kisaro, oltre al parroco e ad alcune pazienti in attesa. Ci ha quindi raggiunto il responsabile del Settore, l'unità amministrativa di base, signor Alcade Kabayiza. Ne è seguita  la cerimonia di consegna dell'ecografo, accompagnato anche dalla comunicazione della messa a disposizione di una dotazione in denaro, resa disponibile dalla stessa dottoressa Marinella, a cui gli operatori del Posto di sanità potranno fare ricorso per specifiche esigenze inerenti l'attività. L'ecografo è stato preso in consegna dagli operatori che, prima ancora che lasciassimo il Posto, erano già alle prese con il tutorial, scaricato da YouTube,  per apprenderne il funzionamento. Buon inizio!

L'incontro con i bambini del Progetto Adozioni


Pascasia con la mamma di 3 gemelli
Martedì, già di buon mattino, un folta rappresentanza dei bambini, inseriti nel Progetto Adozioni dell'Associazione, si è fatta trovare davanti all'ufficio dell'Associazione in Byumba, rispondendo all'invito di quella che per loro è una  sorta di angelo custode, madame Pascasia, la nostra fidatacollaboratrice locale. Molti erano anche i genitori presenti, per alcuni dei quali quella era l'occasione per ritirare la seconda tranche del contributo annuale che la generosità delle famiglie adottive italiane fa loro arrivare. L'incontro è stata l'occasione per fare con molti di loro una istantanea da inoltrare in tempo reale via WhatsApp,  ai rispettivi benefattori di cui disponevamo dei numeri telefonici. Per una di loro, Chartine, c'è stata pure la sorpresa di ricevere, quasi in tempo reale, un saluto telefonico dalla sua emozionatissima madrina italiana, la signora Dolores Matteo di Como. Per tutti i 34 bambini del Progetto è in fase di spedizione, direttamente da Byumba, la consueta lettera che indirizziamo ai benefattori, accompagnata da una foto aggiornata di ciascun bambino. Quella di martedì è stata una bella mattinata che ci ha consentito di apprezzare, ancora una volta, l'ottima gestione del Progetto da parte della nostra madame Pascasia;  conosce una per una le famiglie beneficiarie e le loro storie, spesso dai risvolti segnati da situazione di degrado familiare, riuscendo così a garantire una corretta gestione del denaro erogato perchè sia in toto finalizzato  al benessere dei bambini.

All'asilo Carlin

 Venerdì è dedicato alla visita all'Asilo Carlin, non prima di essere passati dalla casa parrocchiale di Nyagahanga dove incontriamo il nuovo parroco, don Cleto, una nostra vecchia conoscenza dai tempi in cui per le nostre missioni facevamo base al Petit Seminaire di Rwesero, dove appunto don Cleto insegnava. Per arrivare a 
Nyagahanga abbiamo percorso una strada ampia ed asfaltata, salvo alcuni tratti in via di ultimazione, lontano ricordo di quella pista sconnessa e piena di buche percorsa tante volte in passato. Anche la chiesa parrocchiale ha subito un restyling in vista del recente giubileo  in cui si è celebrato il 75° di fondazione della parrocchia. Abbiamo visitato il Centro parrocchiale, una realizzazione dell'Associazione nel lontano 2008, trovandolo ben tenuto. A Kagera abbiamo trovato la solita entusiastica accoglienza: anche se in pieno periodo di vacanze, le tre insegnanti hanno radunato ben 153 bambini e molti genitori. Un'accoglienza che non ha però fatto passare in secondo piano alcuni problemi che sono emersi recentemente nella gestione dell'Asilo. A partire dallo scoppio, qualche settimana fa, probabilmente causa il caldo, della cisterna da 10.000 litri che garantiva l'acqua igienico sanitaria per i bambini. Per arrivare al danneggiamento della recinzione dell'Otilia Park e della rottura delle altalene, causa la non eccelsa qualità dei materiali usati, di cui abbiamo interessato il costruttore e vedremo cosa potremo ottenere. Anche alla luce di questi fatti, forse evitabili con una più una attenta cura e vigilanza, abbiamo richiesto un maggior coinvolgimento dei genitori che dovrebbero garantire, nell'arco dell'anno 2/3 giornate ciascuno come vigilanti e manutentori, salvo che si accollino una piccolissima sorta di retta mensile per la frequenza di 300 Frw ( meno di mezzo euro). Con don Cleto abbiamo affrontato questi problemi e siamo certi che vi porremo rimedio perchè l'Asilo continui ad essere uno strumento efficace al servizio della comunità locale che, ricordiamolo, vive in uno dei contesti più difficili della realtà ruandese, quella delle campagne più profonde. 

mercoledì 7 settembre 2022

Diario Missione 2022

 Dopo un volo da Istanbul tranquillo, ma un po' sacrificato per la scomodità dei posti (Turkish Airline sulla tratta africana non è ancora ai livelli di KLM e Brussels Airline, a partire dal catering molto povero), come al solito ci accoglie don Paolo Gahutu, venuto dalla sua lontana parrocchia di Mulindi, posta sul confine con l'Uganda. Dopo il pernottamento presso la sempre accogliente Domus Pacis, iniziamo la giornata con la santa messa celebrata da don Paolo nella cappellina della residenza. Quindi, si va in città: incontriamo il nostro "cambista di strada" Gregoire, di cui abbiamo parlato nel nostro libro "Dentro il Rwanda", che ci fornisce la valuta locale, poi andiamo alla Mtn per l'acquisto della scheda telefonica ruandese che ci permetterà di sentirci con tutti i nostri contatti in loco, mentre per i contatti con l'Italia provvederemo con WhatsApp. Lasciamo Kigali per avviarci verso Mulindi, dove resteremo fino a domenica, facendo tappa per il pranzo a Rwesero dove consumiamo una bella tilapia al Beach, il ristorante di proprietà della diocesi di Byumba facente parte del complesso del Petit Seminaire, posto in riva al lago Muhazi. La tappa successiva sarà Rwamiko, dove visiteremo la Casa di Catia, non prima d'aver salutato la mamma di don Paolo, la cui casa paterna si trova appunto sulla strada che dobbiamo percorerre.  

Casa di Catia

A Rwamiko ci accolgono suor Donata e suor Cristine dell'ordine del Buon Pastore a cui nel 2020 affidammo la nuova realizzazione, una struttura per la pastorale delle ragazze madri, la Casa di Catia, in memoria della compianta Catia Asti. Complice la pandemia, finora la Casa ha avuto un utilizzo parziale, anche in attesa che si completi il progetto che le suore stanno realizzando in loco di una scuola professionale con annessa una struttura per riunioni e laboratori. A regime, la Casa diverrà un punto di riferimento per le ragazze madri e, soprattutto, per i loro bambini che qui troveranno anche una sorta di asilo nido mentre le loro mamme frequenteranno i corsi professionali.

giovedì 1 settembre 2022

Missione Kwizera 2022 XVI

Dopo una assenza di tre anni, causa i blocchi dovuti al Covid, si torna finalmente, per la sedicesimo volta in Rwanda, dopo quel primo viaggio del 2003. Sarà una Missione piuttosto breve, si concluderà il 12 settembre, ed in solitario causa l'impossibilità di altri amici di partecipare. Faremo comunque tutto il necessario per tener vivo il lavoro dell'Associazione Kwizera Odv. Già da domani, sbrigati gli immancabili preliminari a Kigali, faremo un sopralluogo a Rwamiko, alla Casa di Catia realizzata nel 2020 e mai visitata. Il giorno successivo andremo con don Paolo ed il nuovo parroco di Nyagahanga, all'asilo Carlin a Kagera per fare il punto dell'attività con le insegnanti  e per pianificare la sostituzione della cisterna da 10.000 litri che è scoppiata un paio di mesi fa. Trascorreremo sabato e domenica nella parrocchia di Mulindi guidata da don Paolo, incontrando gruppi locali impegnati in attività cooperative. Lunedì si andrà a Byumba per la ripresa dei contatti in diocesi e per fare il punto con Pascasia delle attività svolte in queste periodo di assenza . Martedì sarà dedicato al Progetto Adozioni, mentre mercoledì andremo a Nyinawimana presso il monastero delle Clarisse che sosteniamo con il Porgetto "Non di solo pane..". Giovedì sarà il Batwa Day con la visita alle comunità di Kibali e Miyowe. Nello stesso giorno visiteremo il Posto di Sanità di Mubuga, intitolato ad Alfredo Perotti. Venerdì sarà dedicato a qualche incontro, mentre sabato si tornerà a Nyaghanga per la celebrazione della messa presso la chiesa di Bugarama, la chiesa dell'Associazione.