Il governo rwandese ha disposto un censimento delle ONG internazionali operanti nel paese. La registrazione è iniziata dal gennaio di quest'anno: tutte le ONG devono compilare un questionario disponibile sul sito della Direzione dell’Immigrazione mirante ad acquisire dettagliate informazioni circa l’attività svolta in Rwanda, le persone operanti nel paese, i mezzi disponibili in loco, i progetti che s’intendono perseguire e i relativi budget finanziari. Il censimento si sarebbe dovuto concludere nell’aprile scorso , ma quattro mesi dopo la scadenza, un buon numero di queste ONG continuano ad operare senza aver adempiuto alle vigenti norme. Per questo in un editoriale di oggi de The New Times, dopo che l’argomento era stato già trattato nell’edizione di ieri, si richiamano le ONG a un rispetto delle leggi del paese ospitante, pena l’applicazione di misure punitive nei confronti di chi non si adegua alle nuove disposizioni. Ma come sostiene lo stesso editorialista, la questione va al di là della semplice registrazione delle ONG. Infatti , scavando in profondità nell’attività degli operatori di certe ONG emergerebbero, secondo il quotidiano di Kigali, comportamenti che privilegiano un mero orientamento al profitto, piuttosto che attività in oggettivo contrasto con i programmi del governo attuale, magari ispirati dai rispettivi paesi donatori. Il messaggio è piuttosto chiaro: le ONG che vogliono operare in Rwanda devono essere in sintonia con i piani del governo ma, soprattutto, devono evitare qualsiasi forma o comportamento che possa anche lontanamente suonare come critica alle autorità rwandesi. Rimane da verificare, e lo faremo nei prossimi giorni, presso le competenti autorità rwandesi se la normativa si applichi anche alle numerose Onlus italiane operanti in Rwanda.
Pagine
domenica 30 agosto 2009
sabato 29 agosto 2009
Rassegna stampa: Centro Valle
venerdì 28 agosto 2009
Preoccupazione per una pandemia del banano
Una certa preoccupazione desta nelle autorità rwandesi la malattia del banano, proveniente dalla Repubblica Democratica del Congo e Uganda e individuata per la prima volta nel 2005, che si sta diffondendo rapidamente in tutto il Rwanda. La malattia è presente e diffusa in aree come Rubavu, Gatsibo e Nyagatare. A seguito degli effetti devastanti della malattia sulla produzione di banane, gli agricoltori si stanno rivolgendo alla produzione di colture alternative, come i fagioli e il mais. Secondo quanto riferisce la stampa locale, le autorità governative stanno intervenendo con misure per interrompere il diffondersi della pandemia promuovendo l’uso di pesticidi, lo sradicamento di tutte le piante colpite e il blocco, per almeno due mesi di tempo, della coltivazione dei terreni colpiti. Semi e piantine, nonché nuovi attrezzi per evitare la condivisione degli stessi che favorisce la diffusione della malattia, sono forniti dalle autorità agli agricoltori costretti a sradicare i loro impianti. Nel frattempo scienziati dei paesi colpiti hanno tenuto un summit in Tanzania per discutere l’assunzione di misure per contrastare la pandemia i cui effetti devastanti si fanno sentire nell’intera regione.
giovedì 27 agosto 2009
Madame Jeanne d'Arc
martedì 25 agosto 2009
L'amico twa
I campi profughi dell'UNCHR
sabato 22 agosto 2009
Murakose Lake Angels!
Missione Kwizera 2009: la fotogallery
Missione 2009: diario di viaggio
sabato 22 agosto 2009
Murakose Lake Angels!
Missione Kwizera 2009: la fotogallery
giovedì 20 agosto 2009
La foto
Ultimo giorno
domenica 16 agosto 2009
Diario di viaggio 8
Matimba: terzo gruppo MIkAN
martedì 11 agosto 2009
Diario di viaggio 7
Week end a Kigali..
… e poi sul lago di Rwesero
domenica 9 agosto 2009
Diario di viaggio 6
giovedì 6 agosto 2009
Diario di viaggio 5
Ritorno a Bugarama
Arrivano i volontari
lunedì 3 agosto 2009
Diario di viaggo 4
Non avevo mai notato quanto piaccia parlare in pubblico ai nostri amici rwandesi. Anche durante il pranzo successivo in onore della corale ci sono stati, in fasi successive, almeno dieci interventi, mentre sei sono stati quelli a cui ho avuto modo di assistere sul finire di una festa in cui si festeggiavano dei bambini della prima comunione e a cui ero stato invitato. Naturalmente in queste occasioni di festa a tante parole fanno da contorno fiumi di birra. Lo standard da queste parti è rappresentato dalla bottiglia di 65 cl; se ti azzardi a chiedere un formato più piccolo ti guardano in maniera strana. Naturalmente, di fronte alla birra esiste ampia parità e quindi anche le donne pretendono la loro bella bottiglia da 65 cl. Per ora qui non esistono problemi di etilometro.
sabato 1 agosto 2009
Diario di viaggio 3
Il tanto auspicato incontro con i professori della Scuola femminile di agraria E.F.A. di Nyagahanga per valutare possibili ambiti collaborativi con l’Ass. Kwizera per il tramite del Centre social A.G., si è tenuto ieri nei locali del Centro. Dal confronto, molto cordiale, è emersa l’intenzione dei partecipanti di approfondire la possibilità che si possa instaurare una collaborazione tra il Centre e l’EFA, con l’obiettivo di assicurare alla popolazione locale, in prevalenza dedita all’agricoltura, un’assistenza in termini di diffusione delle conoscenze e delle tecniche atte a migliorare le attività in campo agricolo, sia per quanto attiene le colture che l’allevamento degli animali, con l’obiettivo finale di migliorare le condizioni di vita della comunità nel suo complesso. In questi giorni verranno approfonditi due possibili ambiti dove potrebbe concretizzarsi l’ipotizzata collaborazione.
Cahiers
Il primo è stato individuato nella realizzazione di una serie di agile opuscoli ( Cahiers) di non più di dieci pagine che, con un linguaggio alla portata dei destinatari, sintetizzi i manuali realizzati dalla fondazione olandese CTA appositamente per la realtà africana.
L’EFA curerebbe la stesura del testo, restando alla responsabilità del Centre la pubblicazione e la diffusione.
Il primo Cahiers dovrebbe riguardare l’allevamento delle capre in quanto di immediato uso nell’ambito del Progetto MIkAN. I titoli successivi saranno scelti sulla base delle riscontrate esigenze provenienti dalla comunità agricola locale.
Jatropha
venerdì 31 luglio 2009
Diario di viaggio 2
giovedì 30 luglio 2009
Diario di viaggio 2009
Il viaggio inizia con il trasferimento da Malpensa a Bruxelles con un volo della Brusselles Airlines . L’aereo è pieno; in analogo periodo, nel passato, Alitalia sulla medesima tratta faticava a superare la metà dei posti occupati. Brusselles Airlines viene a prendersi i suoi passeggeri per l’Africa direttamente in Italia: il fallimento della Sabena da cui è appunto nata BA deve aver affinato le politiche commerciali della compagnia belga.
Ben oltre la metà dei passeggeri è rappresentata da africani che fanno ritorno nel paese d’origine, sfruttando il periodo feriale italiano. Al ceck in ho potuto notare che la gran parte ha come destinazione Dakar, la capitale del Senegal. Sono tutti sovracarichi di bagagli, tanto da sforare i pesi in franchigia con l’inevitabile discussione con l’addetta al ceck in che rivendica il pagamento del peso in esubero. L’abbigliamento curato e il contorno di telefonini di ultima generazione e di qualche pacco regalo di prodotti informatici garantisce sicuramente l’ammirazione e la riconoscenza di chi li sta attendendo in patria. Danno tutti la sensazione di nutrire un certo compiacimento, come di chi ce l’ha fatta, magari dopo essere arrivati su un barcone. In volo, essere relegati in fondo al velivolo circondato da tutti questi africani, fa una certa sensazione, accentuata dal fatto che la compagnia ha pensato bene di non servire alcun genere di conforto ai passeggeri della classe economy light.Si comincia così con un salutare ridimensionamento del muzungo (l’uomo bianco) in partenza per l‘Africa.
Cena al Sole e Luna che… raddoppia
Amici alla Domus PacisPernottamento alla Domus Pacis, una bella struttura di accoglienza gestita da un'associazione italiana , su cui torneremo per dare il giusto rilievo alla meritoria attività che svolge in loco. Al mattino incontriamo la direttrice, Suor Enrica, e due coppie di coniugi italiani, una varesina e l’altra di Gallipoli, che trascorrono qui un periodo di volontariato.Con sorpresa, scopro che conoscono Albe rwandesi: ogni tanto vi gettano un’occhiata. Per questo, fra l’altro, Suor Enrica è informata delle diverse attività in corso a Nyagahanga.