In un interessante articolo sul Corsera, Federico Fubini analizzando il trend di crescita dell'Europa e dell'Africa evidenzia come lo scarto di
reddito medio per abitante fra africani subsahariani e europei
occidentali era di un dollaro a sette nel 1970 ed è oggi di uno a undici in
«dollari internazionali». Significa che anche tenendo conto degli alimenti,
degli abiti o della superficie abitabile in più che un dollaro può comprare in
Gambia o Nigeria rispetto a Italia o Germania, noi europei in un anno
guadagniamo in media 11 volte di più. Come riportato nel grafico, "agli attuali tassi
di crescita dell’economia dell’Europa occidentale (2%) e dell’Africa subsahariana
(3,5), tra dieci anni noi europei guadagneremo in media dieci volte di più, tra
trent’anni oltre sette volte di più (come nel 1970) e tra mezzo secolo
guadagneremo 5,5 volte di più. Solo fra 40 anni i subsahariani si avvicineranno a
una soglia di reddito medio alla quale stanno arrivando oggi centinaia di
milioni di cinesi. In altri termini, di fronte alla speranza di moltiplicare
per sette o per cinque il proprio reddito, nel prossimo mezzo secolo milioni di
giovani continueranno a cercare l’Europa.Anche perché la
demografia non lascia dubbi. La popolazione a Sud del Maghreb e del Mashreq
oggi è di un miliardo e 50 milioni di persone ed ha raggiunto un tasso di
crescita record del 2,64% l’anno. Anche immaginando un rallentamento graduale
delle nascite, sarà triplicata a 2,9 miliardi tra mezzo secolo. Durante questo
periodo gli abitanti della Ue saranno rimasti mezzo miliardo: le proporzioni
passano da un europeo ogni due subsahariani a uno ogni 6, e molto di più se si
contano solo i giovani. Se poi l’Africa accelerasse a una crescita al 5%
l’anno, nel 2048 il reddito pro-capite europeo sarebbe sempre di quasi cinque
volte superiore." La conclusione a cui perviene Fubini è che il fenomeno migratorio va governato attraverso più aiuti all’Africa miranti "rigorosamente a creare lavoro per i giovani. Ma alla lunga sarà inevitabile
fissare quote e settori di fabbisogno di manodopera in Europa, quindi concedere
visti selezionando le persone nelle ambasciate Ue in Africa. Giovanni Peri
dell’università di California a Devis ha dimostrato, conti alla mano, che un
immigrazione gestita così aumenta — non riduce — il reddito dei lavoratori locali."
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