Il Parlamento
rwandese, nella seduta di ieri 10 ottobre, ha preso in esame la risoluzione del Parlamento UE, di cui abbiamo riferito in un precedente post, respingendola in toto e sollecitando lo stesso Parlamento europeo a ritirarla in quanto basata su false ricostruzioni dei fatti, oltretutto acquisiti in occasione di una visita di parlamentari europei in Rwanda avente ben diverso scopo.La risoluzione, di cui allo stato non si conosce il testo definitivo, essendo disponibile solo uno stringato comunicato sul sito del parlamento, sarà presentata al Consiglio
dell'UE, alla Commissione europea, al Consiglio di sicurezza delle Nazioni
Unite, al Segretario generale dell'ONU, alle istituzioni dell'Unione africana,
della Comunità dell'Africa orientale, l'ACP-UE Assemblea parlamentare
paritetica , ai parlamenti degli Stati membri dell'Unione europea e per
esortarli a non prendere in considerazione una tale risoluzione in quanto
infondata, in contrasto con i fatti e basata esclusivamente su ragioni
politiche.
Nel frattempo si preannunciano nuove nuvole nei rapporti con la Francia, dopo che la magistratura francese ha deciso di riaprire l'indagine sull'abbattimento
dell'aereo che ha provocato la morte dell'ex presidente Juvénal Habyarimana e del suo omologo burundese il 6 aprile 1994, fatto scatenante la tragedia rwandese.
Secondo i media, la riapertura del caso, dopo che tutto sembrava concluso, si baserebbe sulla necessità di raccogliere la testimonianza fornita dall'ex capo di stato maggiore dell'esercito rwandese, gen. Kayumba Nyamwasa, già alto esponente del FPR attualmente in esilio in Sud Africa dove è stato oggetto anche di un paio di attentati, che ha sempre sostenuto in diverse dichiarazioni, non aventi però valenza testimoniale, la responsabilità di Kagame nell'organizzazione dell'attentato. Lo stesso presidente rwandese ha reagito con forza respingendo le accuse e dichiarando che "dovrebbe essere la Francia ad essere processata per genocidio, non certo il Rwanda."
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