Spesso abbiamo fatto riferimento a giornalisti frettolosi che dopo una veloce puntata a Kigali, magari con viaggio e soggiorno pagati da agenzie di pubbliche relazioni che lavorano su mandato del governo, scrivono il solito articolo più sulla capitale che sul paese. Non è questo il caso dell'articolo apparso su L'Indro a cura di un free lance, Fulvio Beltrami, un giornalista che risiede e opera a Kampala e che conosce la realtà africana, anche quella rwandese (anche se la notizia dell'entrata dell'esercito rwandese in Congo data nel settembre scorso attende ancora oggi conferma). Leggendo il suo pezzo, Rwanda, un paese in rete abbiamo trovato elencate tutte le iniziative che in questi ultimi tempi il governo ha promosso per favorire l'informatizzazione del paese, di cui anche su questo blog spesso abbiamo dato conto, attingendo alle notizie apparse sulla stampa. Tuttavia la somma di tutte le iniziative singolarmente illustrate, a un riscontro sul terreno, non fanno il quadro che si cerca di presentare nell'articolo di un Rwanda isola tecnologica in un mare di analfabetismo informatico. Dato atto della grande informatizzazione della pubblica amministrazione, anche noi usufruiamo del visto che ci viene recapitato per e mail a casa, bisogna dire che quando ci capita di dover alimentare questo blog durante le nostre missioni estive, naturalmente dalla campagna, o i nostri amici rwandesi ci devono mandare un'e-mail con un allegato, la situazione è un po' diversa da quella che si potrebbe ricavare leggendo l'articolo apparso su L'Indro. Così come quando ci troviamo a portare nelle scuole dei villaggi penne e quaderni a bambini che non ne dispongono, non abbiamo naturalmente mai visto un lap top verde a manovella che si potrà semmai trovare in qualche scuola della capitale.
Forse per questo il titolo del pezzo poteva essere più modestamente "Kigali una città in rete-un'isola tecnologica ...........".
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