I nostri quattro lettori si saranno accorti che
da un po’ di tempo non parliamo della pianta della jatropha e della sua
coltivazione in Rwanda con la finalità di ottenere dai suoi semi olio adatto a
un utilizzo come biodisel (vedi post precedenti). Il motivo è molto semplic; da quando sta prendendo
campo in Rwanda l’adozione di impianti di biogaz che producono, dalla fermentazione di materiale
organico, gas metano per l’utilizzo domestico, come combustibile al posto della
legna e come alimentatore di lampade a gas, ma anche come carburante per elettrogeneratori,
si è trovata un’ottima fonte alternativa Tuttavia, una notizia di questi giorni
rilancia un possibile interesse ruandese all’jatropha. Infatti, un gruppo di
ricercatori del Dipartimento dell’Agricoltura USA, prendendo spunto dall’uso
indiano di accendere lanterne alimentate da olio di jatropha per allontanare le
zanzare all’imbrunire, hanno deciso di analizzare
se effettivamente questo olio vegetale avesse una particolare efficacia nello
scoraggiare gli insetti ad aggredire in prima battuta, le piante. Analizzando
il contenuto dell’olio di jatropha i ricercatori sono giunti alla conclusione
che i suoi componenti, acidi grassi liberi e i trigliceridi, siano particolarmente efficaci
nell’allontanare le zanzare. Da qui al creare un prodotto a base di olio di
jatropha per creare un prodotto che respinga le zanzare il passo non dovrebbe
essere lungo, pervenendo all’individuazione di uno strumento di prevenzione
della malaria.
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