Il Chandler Good Government Index (CGGI) 2025 evidenzia le sfide e i successi della buona governance di 120 governi, utilizzando 35 indicatori raggruppati in sette pilastri: leadership e lungimiranza, leggi e politiche solide, istituzioni solide, gestione finanziaria, mercato attraente, influenza e reputazione globali e aiuto alle persone per crescere. Giunto alla sua quinta edizione, nel 2025 tra i 120 paesi presi in esame, la prima posizione è di Singapore per il terzo anno consecutivo, mentre i paesi nordici completano la top 5 (in ordine di classifica: Danimarca, Norvegia, Finlandia, Svezia ), mantenendo la loro solida reputazione di eccellenza nella governance. Per la prima volta, gli Emirati Arabi Uniti entrano nella Top 10 e sono anche l'unico Paese del Medio Oriente nella Top 20. Il Paese è anche quello che ha registrato i maggiori miglioramenti a livello mondiale, in gran parte grazie ai progressi compiuti nei pilastri Financial Stewardship e Strong Institutions.La Cina si è classificata al 41 ° posto nel 2025 ed è uno dei soli cinque paesi ad aver ottenuto miglioramenti costanti del punteggio anno su anno dal 2021, a dimostrazione di uno slancio costante.Gli Stati Uniti sono uno dei due paesi del G7 non classificati tra i primi 20, piazzandosi al 23 ° posto. L'altro è l'Italia che si classifica al 29° posto.
Nella classifica 2025 il Rwanda occupa il 59° posto su 120 paesi ( era 54° nel 2023 e 55° nel 2024), collocandosi al secondo posto in Africa (dietro Mauritius).L'indice evidenzia i punti di forza del Rwanda: 19° posto in "Leadership e lungimiranza", 4° posto in "Visione a lungo termine" e 6° in "Adattabilità". Significativo anche il settimo posto nella categoria "Mercato attraente" per la stabilità delle normative commerciali e al 25° per i diritti di proprietà. L'indice indica anche dove il Rwanda deve migliorare: nella categoria "Aiutare le persone a crescere" (istruzione, salute, lavoro e uguaglianza), il Rwanda si classifica al 91° posto, con punteggi particolarmente bassi in termini di occupazione e distribuzione del reddito. Ciò dimostra che pur in presenza di una governance solida si debba fare di più per garantire che i benefici raggiungano un maggior numero di cittadini.
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