Una veduta del complesso ospedaliero E. Morelli |
In
Rwanda esiste una facoltà di medicina con accesso a numero chiuso, ma non
esistono le specializzazioni che devono necessariamente essere acquisite all’estero.
Forse si dovrebbero quindi privilegiare corsi specialistici, piuttosto che i
corsi base. Naturalmente, la partecipazione a tali corsi dovrebbe essere
supportata da borse di studio che coprano le spese complessive della
partecipazione, come avviene oggi per gli studenti rwandesi che vanno in Cina o
in India a studiare.
Il
rettore si è riservato di approfondire l’idea, riassunta nella quattro slides illustrative in italiano del Progetto che
abbiamo potuto fornirgli, nell’ambito della commissione dei rettori delle università rwandesi di cui fa
parte. Purtroppo, a un successivo incontro con un esponente politico, che
avrebbe potuto fare pervenire il progetto sui tavoli governativi che contano,
non disponevamo di documentazione in lingua inglese e ci siamo dovuti limitare
a una sommaria illustrazione verbale in francese.
Eppure
sarebbe estremamente importante poter coinvolgere le autorità rwandesi su un
simile progetto. Il Rwanda, paese pur piccolo, ha dimostrato in questi anni un’attenzione
e una sensibilità particolari su argomenti quali l’innovazione e la formazione,
che ne fanno un esempio riconosciuto e imitato in ambito continentale. Stante poi l'indubbia leadership africana,
ma non solo, del presidente rwandese, Paul Kagame, la condivisione del progetto da parte rwandese sarebbe un importante volano per il decollo dello stesso, a cui si potrebbero
accodare altri paesi africani, a partire da quelli più piccoli e bisognosi. Da
parte nostra ci siamo permessi di integrare le slides di cui disponevamo con un
elemento geografico, ricordando che l’Ospedale di Sondalo si trova a 180 km da Milano ma, soprattutto, a 120 km da quella Davos frequentata annualmente
da Kagame in occasione delle sue partecipazioni al World Economic Forum: un vantaggio
non da poco poter dare all’iniziativa una collocazione precisa sull’estesa carta europea. A questo punto
attendiamo le slides in inglese per tentare di farle arrivare sulle scrivanie
rwandesi che contano.
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