E' finita come doveva finire, con la totalità dei rwandesi che si esprimono a favore della nuova costituzione. Da oggi, il mondo giornalistico sarà tentato di cambiare termini per definire l'esito plebiscitario di una qualsivoglia votazione: si potrebbe non più parlare, come fatto fino ad oggi, di una maggioranza "bulgara", eredità delle votazioni nel regime comunista del secolo scorso, ma di una maggioranza "rwandese". Che dire, infatti, dei numeri del referendum costituzionale tenutosi nella giornata di ieri: votanti oltre il 98% dei 6,3 milioni di rwandesi aventi diritto, favorevoli 98,3% quando sono stati scrutinati quasi tutti i 30 distretti del paese e i voti dei rwandesi della diaspora. La percentuale dei contrari1,6% è del tutto irrilevante; in una votazione normale sarebbe stato maggiore il numero delle schede nulle, anche se in questo caso era difficile sbagliare dovendo scegliere tra il sì-Yego e il no-Oya. Il presidente in carica, Paul Kagame, può ora legittimamente concorrere alle elezioni presidenziali che lo potrebbero vedere presidente fino al 2034, anche se lui ha già detto che "non vuole essere presidente a vita".
Unico dato sorprendente di una votazione scontatissima e' che, a oltre 24 ore dalla chiusura dei seggi , non si conoscano ancora i dati definitivi di una votazione che chiedeva solo un si' o un no: poca efficienza o altro?
Unico dato sorprendente di una votazione scontatissima e' che, a oltre 24 ore dalla chiusura dei seggi , non si conoscano ancora i dati definitivi di una votazione che chiedeva solo un si' o un no: poca efficienza o altro?
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