Pagine
sabato 27 settembre 2014
Negli ospedali rwandesi gli ammalati devono provvedere ai propri pasti
mercoledì 24 settembre 2014
Dall'UE due miliardi di euro per l'energia a cinque paesi africani
L'Unione Europea ha concesso una sovvenzione di 2 miliardi di euro a cinque paesi africani da utilizzare per incentivare investimenti privati in progetti di energia sostenibile nei prossimi cinque annui.L'accordo è stato firmato ieri a New York dal presidente della Commissione europea José Manuel Barroso, dal presidente rwandese Paul Kagame e i capi di stato degli altri paesi beneficiari: Capo Verde, Costa d'Avorio, Liberia e Togo. I richiamati paesi sono stati scelti dall'UE in quanto meritevoli per aver promosso progetti per l'accesso all'energia elettrica. I fondi di pertinenza del Rwanda, di cui al momento non si conosce ancora l'ammontare, saranno gestiti dal Ministero delle Finanze e della Programmazione Economica e saranno riservati a investitori privati con progetti di sviluppo di energia sostenibili.Il ministero si riserva di valutare i progetti presentati e decidere l'ammontare del sostegno che verrà erogato.I nuovi fondi vanno ad aggiungersi a quelli previsti dall'accordo firmato due settimane fa, tra il Rwanda e l'UE , che prevede un sostegno di 200 milioni di euro per favorire la produzione di energia per le famiglie urbane e rurali e la riduzione della dipendenza dal gasolio e dalle biomasse. L'UE è tuttora impegnata in una serie di altri progetti energetici in Rwanda, compresi gli impianti solari in 300 scuole rurali, le esplorazioni geotermiche e nel cofinanziamento della micro centrale idroelettrica Rukarara II.
martedì 23 settembre 2014
Il messaggio di papa Francesco per la Giornata mondiale del migrante
Chiesa senza frontiere: madre di tutti è il tema scelto dal Papa per la prossima Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato, che - a livello ecclesiale - sarà celebrata domenica 18 gennaio 2015. La Radio Vaticana ne ha fatto questa sintesi: "La Chiesa allarga le sue braccia per accogliere tutti", in particolare quei migranti e rifugiati che "cercano di lasciarsi alle spalle dure condizioni di vita e pericoli di ogni sorta". Papa Francesco inizia così il suo Messaggio per la Giornata del migrante e del rifugiato e subito ribadisce che la Chiesa è chiamata a diffondere "nel mondo la cultura dell'accoglienza e della solidarietà, secondo la quale nessuno va considerato inutile, fuori posto o da scartare". Alla "globalizzazione del fenomeno migratorio – esorta il Papa – occorre rispondere con la globalizzazione della carità e della cooperazione, in modo da umanizzare le condizioni dei migranti". E denuncia con forza "il vergognoso e criminale traffico di esseri umani", come "tutte le forme di violenza, di sopraffazione e di riduzione in schiavitù". Fenomeni che necessitano una "lotta" più "incisiva ed efficace, che si avvalga di una rete universale di collaborazione, fondata sulla tutela della dignità e della centralità di ogni persona umana". Dal Papa, dunque, l'esortazione a una fattiva "collaborazione che coinvolga gli Stati e le organizzazioni internazionali" nel gestire e regolare i movimenti migratori.Al tempo stesso, avverte il Pontefice, "occorre intensificare gli sforzi per creare le condizioni" volte a diminuire le "ragioni che spingono interi popoli a lasciare la loro terra natale a motivo di guerre e carestie". I movimenti migratori, fa poi notare Francesco, non di rado "suscitano diffidenze e ostilità, anche nelle comunità ecclesiali, prima ancora che si conoscano le storie di vita, di persecuzione o di miseria delle persone coinvolte". In tal caso, prosegue, "sospetti e pregiudizi si pongono in conflitto con il comandamento biblico di accogliere con rispetto e solidarietà lo straniero bisognoso". Gesù, si legge nel messaggio, "si è identificato con lo straniero, con chi soffre, con tutte le vittime innocenti di violenze e sfruttamento". E ci ha chiesto di "toccare la miseria umana e mettere in pratica il comandamento dell'amore"."Il coraggio della fede, della speranza e della carità – sottolinea il Papa – permette di ridurre le distanze che separano dai drammi umani". Gesù, ribadisce, "è sempre in attesa di essere riconosciuto nei migranti e nei rifugiati, nei profughi e negli esuli, e anche in questo modo ci chiama a condividere le risorse, talvolta a rinunciare a qualcosa del nostro acquisito benessere". Il carattere "multiculturale delle società odierne – soggiunge – incoraggia la Chiesa ad assumersi nuovi impegni di solidarietà, di comunione e di evangelizzazione". Non può "bastare la semplice tolleranza", ammonisce Francesco, la Chiesa è chiamata a "superare le frontiere e a favorire il passaggio da un atteggiamento di difesa e di paura" a un "atteggiamento che abbia alla base la cultura dell'incontro".
Per leggere il testo del Messaggio clicca qui.
domenica 21 settembre 2014
Dal Rwanda un esempio per l’Italia di gestione della spesa farmaceutica
sabato 20 settembre 2014
Rapporto Fao: Rwanda non ancora sconfitta la sottoalimentazione
giovedì 18 settembre 2014
Improvvise "dimissioni" del presidente del senato rwandese
martedì 16 settembre 2014
Vergogna Italia: solo una semplice incaricata d’affari ai funerali delle suore
Neppure l'ambasciatore a Kampala, Stefano Antonio Dejak, ha ritenuto opportuno muoversi dall'ambasciata per presenziare al funerale delle tre connazionali. Chissà quali superiori impegni l'avranno trattenuto in sede. Non osiamo immaginare cosa sarebbe successo sulla stampa e in parlamento se una delegazione di così basso livello fosse stata designata a rappresentare l'Italia ad analogo evento che non riguardasse tre semplici suore.
domenica 14 settembre 2014
Tre suore massacrate: in una settimana tutto dimenticato
E' passata solo una settimana dai tragici fatti di Bujumbura e già l'eco della tragica fine delle tre suore saveriane massacrate nel convento dove esercitavano la loro missione è decisamente scemata:gli italiani hanno altro a cui pensare. Dopo le notizie dei primi due giorni, con l'immancabile telegramma di cordoglio della presidenza della repubblica e una dichiarazione del ministro degli esteri, l'avvenimento è passato decisamente in secondo piano a tutti i livelli, sia politici che comunicativi. Nessun giornale o televisione ha scomodato propri inviati per coprire l'avvenimento: in fondo si trattava "solo" di tre anziane suore che avevano dedicato la loro esistenza all'annuncio del Vangelo e a portare aiuto agli ultimi; non avevamo a che fare con delle giovincelle in cerca di emozioni e di foto, con cui arricchire il proprio profilo facebook, su cui si possono intessere storie e coltivare emozioni. Nessun politico è volato in Burundi per presenziare ai funerali.Non essendo prevista la presenza di telecamere Rai o Mediaset, a che pro sobbarcarsi un viaggio, certo gratis, ma così massacrante; in fondo non si trattava di portare in Italia qualche bambino dal Congo. Speriamo almeno che qualcuno di adeguato standing istituzionale, anche se nelle cronache non ne abbiamo trovato menzione, sia stato incaricato di rappresentare l'Italia ai funerali; in fondo tre connazionali erano morte sul campo nello svolgimento della loro Missione, onorando anche il paese d'origine: l'Italia.
lunedì 8 settembre 2014
In ricordo delle tre suore martiri in Burundi
A ricordo del sacrificio delle tre suore trucidate in Burundi, segnaliamo il pezzo di Cristiano Gatti apparso sull'edizione odierna de Il Giornale, dal titolo:
Sono martiri "banali". Nelle piazze e in rete nessuno si indigna
Suor Olga, suor Lucia e suor Bernardetta aiutavano i diseredati nonostante l'età. Ma per l'Italia civile i religiosi missionari devono mettere in conto il peggio. Non come le "eroine" laiche
Per leggere l'articolo clicca qui.
venerdì 5 settembre 2014
Il Rwanda 62° paese al mondo per livello di competitività economica
mercoledì 3 settembre 2014
I tre gemelli di Bumgwe crescono
martedì 2 settembre 2014
Ultimato il locale servizi del centro scolastico di Kiruri
Vedute esterne del locale servizi di Kiruri |