Ricorre domani, 6 giugno, il cinquantesimo anniversario dell'erezione della nunziatura apostolica della Santa Sede presso il governo del Rwanda, in forza del breve Quantum utilitatis di Paolo VI, con la contemporanea nomina quale primo nunzio apostolico di S.E. mons Vito Roberti. Il governo rwandese provvederà, a sua volta, a nominare un proprio ambasciatore, che presenterà le proprie lettere di credenziali in data 15 settembre dello stesso anno. Attualmente, risulta accreditato quale ambasciatore rwandese presso la Santa Sede il titolare dell'ambasciata rwandese a Bruxelles, Joseph Bonesha, che ha presentato le proprie lettere credenziali a papa Benedetto XVI il 16 giugno 2005, rivolgendo allo stesso un discorso in cui veniva espresso l'alto apprezzamento delle autorità e del popolo rwandese per il ruolo positivo svolta dalla Chiesa cattolica nel processo di ricostruzione nazionale, ispirato a un principio di giustizia "equitable" che favorisca la pace e la convivenza pacifica tra i rwandesi. Merita altresì sottolineare come, in quella sede, l'ambasciatore implorasse "la conprensione di Vostra Santità affinchè l'incolpazione di un religioso per i suoi comportamenti individuali nel genocidio rwandese non sia percepita come un'aggressione portata contro l'Istituzione ecclesiale, ma piuttosto che ciò interpelli l'autorità politica ed ecclesiasistica a rafforzare il loro paternariato e la loro complementarietà nella promozione dei valori umani e morali oltre quelli spirituali". Propositi che, purtroppo, sono andati via via scemando soppiantati dai sempre più frequenti "appelli" al Papa per ottenere dallo stesso una richiesta di perdono a nome della Chiesa.
Nel proprio discorso, papa Benedetto XVI, oltre a ricordare l'impegno, nei diversi campi, della Chiesa locale a favore della popolazione rwandese, esprimeva l'auspicio che gli sforzi in corso per attuare una giustizia veramente riconciliatrice possano servire al consolidamento dell'unità nazionale.
Dall'inizio del 2012, la nunziatura è retta da S.E. mons. Luciano Russo.
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