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venerdì 28 marzo 2014

Vertice UE-Africa a Bruxelles, presente anche Kagame


Si potrebbe dire che in questi giorni il Rwanda soffre di un vuoto di potere. Dopo le gerarchie ecclesiastiche, a Roma per la tradizionale visita ad limina, anche gli esponenti politici di massimo livello sono in Europa per partecipare al  quarto vertice UE-Africa che avrà luogo a Bruxelles il 2-3 aprile 2014. Vertice a cui parteciperanno tutti i principali leaders africani, presumibilmente anche il presidente dello Zimbabwe Robert Mugabe che, dopo aver superato il divieto d'ingresso nel territorio dell'EU per i suoi noti trascorsi,  grazie alla minaccia dell'UA di sabotare il vertice, ora sta facendo le bizze perchè non hanno invitato la moglie. Sarà naturalmente presente anche il presidente rwandese Paul Kagame, il quale dovrà però, probabilmente, mettere in conto un'accoglienza non particolarmente calorosa da parte della  diaspora rwandese contraria all'attuale leadership del paese, che ha promosso una manifestazione di protesta chiamando a raccolta tutti gli oppositori residenti nei paesi europei. Il quarto vertice UE-Africa incentrato sul tema "investire nelle persone, prosperità e pace", vedrà i partecipanti discutere argomenti tra cui pace, sicurezza, investimenti, cambiamento climatico e migrazioni. Precedenti vertici si sono tenuti al Cairo (2000), Lisbona (2007) e Tripoli (2010).Il vertice del 2014 sarà l'occasione per rivedere le basi di un partenariato UE-Africa, che negli ultimi anni ha segnato un po' il passo a fronte  dell'attivismo  sul continente africano di altri protagonisti della politica internazionale, a partire dai cinesi. Si legga al riguardo questa lucida analisi della ricercatrice Marta Martinelli comparsa su  Eunews.it.

mercoledì 26 marzo 2014

I vescovi rwandesi in visita ad limina

I vescovi rwandesi sono da ieri a Roma per la periodica Visita  ad limina Apostolorum che si concludera' giovedi' prossimo  con la tradizionale udienza con Papa Francesco. In questi giorni i diversi componenti la delegazione s'incontreranno con i responsabili di diversi dicasteri della curia a partire dalla Segreteria di stato.Sabato i vescovi celebreranno la Santa messa in San Pietro e martedi' in SanPaolo, mentre domenica incontreranno la comunita' rwandese di Roma.    
Le ultime visite ad limina si sono tenute nel 2005 con Benedetto XVI , nel 1992  e  1987  con Giovanni Paolo II.

martedì 25 marzo 2014

Il tuo 5 x 1000 con il Progetto Amazi diventa 50 x 10000

Il Progetto Amazi (acqua in lingua kinyarwanda), promosso dall'Associazione Kwizera Onlus che prevede la distribuzione di cisterne per la raccolta dell'acqua piovana nei villaggi della campagna rwandese, sta prendendo corpo. Dopo che nel mese di febbraio, nel corso della recente missione dell'associazione Kwizera, si era tenuto un incontro con i parroci della diocesi di Byumba per spiegare loro le modalità d'intervento, sono state raccolte le domande dei soggetti interessati. A metà mese, data di scadenza, erano state presentate 14 domande da altrettante parrocchie per un numero di richieste complessive di 50 cisterne da 10.000 litri cadauna.Le cisterne saranno dislocate nei pressi degli stabili comunitari (chiese, case parrocchiali e scuole) dai cui tetti saranno convogliate le acque piovane nelle stagioni delle piogge per poterle utilizzare a fini domestici e agricoli nei periodi di siccità. La raccolta delle acque piovane consente altresì di evitare l'erosione dei terreni  circostanti e, soprattutto, che veri e propri torrenti si incanilino lungo le strade danneggiandole gravemente scavando profondi solchi che rendono difficile la circolazione di moto e biciclette. L'Associazione Kwizera intende finanziare questo progetto, che si concretizzerà nell'arco dei prossimi dodici mesi arrivando quindi alla primavera del 2015, attingendo anche ai fondi che saranno raccolti con il 5 x 1000 dell'irpef dell'anno in corso.Il Progetto Amazi è un intervento di una certa importanza, tenuto conto che il prezzo di ogni cisterna da 10000 litri dovrebbe ammontare, tenuto conto dell'alto numero delle cisterne che saranno acquistate, a poco meno di 1000 euro. 

lunedì 24 marzo 2014

A Reggio Emilia un rwandese possibile assessore comunale per la Lega

Fidele Muhimezaveterinario 49enne di origine rwandese, in Italia dal 1989 e reggiano dal 1997, è il candidato in pectore a diventare il prossimo assessore al Welfare al comune di Reggio Emilia per conto di un partito che mai ti aspetteresti: la Lega. Lo rende noto La Gazzetta di Reggio in un articolo che, al di là dell’aspetto apparentemente curioso, nasconde anche significati più profondi.Sentito dal giornalista de La Gazzetta : «Ho sempre avuto amici leghisti, anche se militavo nella sinistra – spiega Muhimeza – nessuno era razzista». In merito poi agli  extracomunitari, sembra avere le idee chiare, perfettamente allineato a quanto perorato dai componenti della Lega: «Gli stranieri di oggi non si comportano come quelli di una volta - racconta - per dare loro una mano bisogna aiutarli a casa loro». Anche l’altro giorno, a Reggio, sono arrivati una quarantina di profughi, accolti in un hotel. «Sapete cosa fanno? – aggiunge Muhiniza – telefonano a casa, dicono che in Italia li accogliamo in alberghi a 4 stelle e così chi resta in patria fa di tutto per venire. È un sistema che non va bene, anche perché vanno via dall’Africa tanti giovani che lasciano tutto in mano ai cinesi, che si stanno comprando il continente. Devono essere le ambasciate a scegliere chi far venire e chi no. Provate ad andare in Austrialia senza permessi e ditemi quanti italiani riescono ad entrare». Chissà cosa ne penserà l'ex ministra Cécile Kyenge, anche lei emiliana d'adozione.

sabato 22 marzo 2014

Mille


"Il primo viaggio in Rwanda" comparve l’11 aprile 2008. A quel primo post ne seguirono tanti altri, fino all’odierno: il millesimo.  Nel corso degli anni abbiamo dato conto  dei  viaggi successivi, dei progetti portati a termine in Rwanda con gli amici dell'Associazione Kwizera. Forse in maniera un po’ velleitaria, sempre però con un approccio obiettivo anche se a volte mitigato dall’inevitabile cautela che la situazione interna del paese richiede, abbiamo cercato di  fornire, attraverso anche la semplice cronaca,  il senso del  faticoso cammino che, tra innegabili contraddizioni,  la società rwandese è andata compiendo in questi anni. Ne è testimonianza il libro Kwizera Rwanda, che di questo blog può dirsi la sintesi cartacea. Facciamo conto di proseguire in questa piccola avventura anche per il  gruppetto, per la verità molto contenuto, di amici che ci segue in Italia, ma anche in Rwanda, da dove ci sono venuti gli attestati più graditi per questa nostra piacevole fatica. 

venerdì 21 marzo 2014

Il sito della Conferenza Episcopale Rwandese oscurato dagli hackers

La schermata che compare sul sito

Nel momento in cui scriviamo, ore 17, il sito della  Chiesa rwandese, www.eglisecattoliquerwanda.org, è sotto attacco di hackers, che si firmano Egyptian HaCker, che lo hanno oscurato, lasciando l'immagine qui sopra riportata, oltre all'audio di una sghignazzata accompagnata da una canzone. L'apertura del sito espone anche al rischio di trasmissione di qualche virus prontamente rilevato dall'antivirus del nostro computer.

domenica 16 marzo 2014

Il franco rwandese s'indebolisce sull'euro

Andamento su base annua del cambio €/Frw
Il rafforzamento dell'euro sul mercato delle valute si fa sentire anche nel cambio €/Frw che si è assestato, a fine settimana,  a 946,7695 Frw per un euro. Come si evidenzia dal grafico riportato qui sopra siamo ai massimi degli ultimi mesi, quando, a partire dall'autunno scorso ( a inizio ottobre il cambio era a 902,80)  il Frw si è andato via via indebolendo. Piu' contenuto risulta invece il deprezzamento sul dollaro Usa con un cambio attestatosi a 681,21, contro 667,56 a inizio ottobre.
In questo momento risultano quindi valorizzate le rimesse di fondi per aiuti che vengono effettuate dall'area euro.

venerdì 14 marzo 2014

Mons. Rukamba, vescovo di Butare, intervistato da Il Settimanale

Mons. Philippe Rukamba
Il Settimanale della diocesi di Como dedica un’intera pagina del suo ultimo numero al Rwanda, intervistando il vescovo di Butare, mons. Philippe Rukamba, alla vigilia della celebrazione dell’anniversario del genocidio del 1994. Dell’intervista, curata da Michele Luppi, riportiamo le parti più interessanti.Interpellato circa le ragioni che hanno portato alla violenza del 1994, mons. Rukamba ricorda  che  “nel 2000, in occasione del Giubileo della Chiesa rwandese come vescovi ci siamo interrogati su questo. Per capire le radici del genocidio bisognerebbe ripercorrere la storia del Paese, tornare all’indipendenza del 1962 quando, dopo che per anni la politica coloniale aveva lavorato puntando sui tutsi si era passati a sostenere l’altro grande gruppo gli hutu.Fu allora che si organizzarono i partiti politici identificandoli con  i gruppi etnici e cominciando a creare una divisione che si è andata allargando fino alla guerra del 1990. Da un punto di vista della Chiesa dobbiamo però rilevare anche un degradamento nella fede della gente rispetto a quella dei nostri nonni e riconoscere l’incapacità di approfondire il valore sociale della fede. Forse come Chiesa non siamo stati chiari, fin dall’epoca dei primi partiti nel far capire che per i cattolici l’unità è più importante degli interessi di parte.”
Dopo aver parlato dell’esperienza dei tribunali gacaca, il presule passa ad analizzare la situazione attuale, descritta dall’intervistatore come caratterizzata  da “un rapido sviluppo, ma  anche ….da una deriva autoritaria del governo del presidente Kagame”.

martedì 11 marzo 2014

La città di Kigali promuove la microimprenditorialità


La città di Kigali (CoK) ha istituito un fondo per  finanziare le piccole iniziative, in particolare i piccoli commerci, da qui il nome del programma Girubucuruzi ( che tu faccia il commercio),   che gli abitanti delle città, a partire dai giovani, con buone idee imprenditoriali, ma che non riescono a ottenere finanziamenti dal sistema bancario, intendono promuovere per migliorare le proprie condizioni di vita. Il progetto sostiene progetti finanziabili, cioè in grado di produrre reddito, anche se privi di garanzie solitamente richieste dalle banche, con prestiti che vanno da RWF 500.000 (per i singoli progetti) fino a 2 miliono di Frw (per le associazioni), da restituire  in due anni ad un tasso di interesse del cinque per cento annuo. Il processo di valutazione dei progetti coinvolge i dirigenti locali di base fino al  sindaco della città.I candidati sono tenuti a presentare i loro piani di progetto ai dirigenti locali a livello di cellula, accompagnati da una lettera del capo villaggio che  attesti le condizione di indigenza e l’onestà del richiedente, nonché l’esistenza di un progetto finanziabile. Un comitato Girubucuruzi di settore, composto dal segretario esecutivo e da esperti per lo sviluppo e gli affari sociali , e il direttore di Umurenge Sacco ( Cassa rurale) esamina i progetti e li sottopone al comitato di quartiere, presieduto dal sindaco.L’aminnistrazione cittadina (CoK) è responsabile della politica e del ruolo di supervisione, mentre Umurenge Sacco è l'istituzione finanziaria che è stata incaricata di dare prestiti. Fin qui lo schema operativo che presiede a questa iniziativa che coinvolge, allo stato,  la sola città di Kigali, con una dotazione di partenza di 30 milioni di Frw che dovranno necessariamente lievitare con il tempo, anche grazie ai contributi dei privati.  Anche l'Associazione Kwizera  ha in cantiere un progetto che prevede il sostegno a  microiniziative attraverso dei piccoli prestiti, per cui  già a partire dall'anno in corso  potrebbero essere disponibili fondi per una ventina di  milioni di Frw. Al riguardo, meriterebbe un approfondimento la possibilità di proporre, nell'ambito  della diocesi di Byumba,  un modello analogo a quello illustrato  passando attraverso le strutture parrocchiali che dovrebbero svolgere lo stesso compito che nel  programma Girubucuruzi svolgono le autorità civili, con l’eventuale coinvolgimento della banca intediocesana RIM nel ruolo dell’ Umurenge Sacco.Speriamo che qualcuno a livello locale possa farsi carico di approfondire l’idea ed avanzare delle proposte operative in tal senso.

domenica 9 marzo 2014

Una preghiera per tutte le Ucraine del mondo

Oggi in tutte le chiese italiane si e' pregato, su invito della Presidenza della Conferenza Episcopale Italiana, per la pace in Ucraina. A fronte di una situazione fattasi estremamente delicata, i Vescovi italiani fanno proprio inoltre l’auspicio espresso all’Angelus domenica scorsa dallo stesso Papa Francesco, affinché le diverse componenti di quel Paese sappiano adoperarsi per il superamento delle incomprensioni e per costruire insieme il futuro della Nazione. Nel contempo, chiedono alla comunità internazionale di sostenere ogni iniziativa che sia in favore del dialogo e della concordia.
Ma quante Ucraine ci sono nel resto del mondo che non entrano nei nostri telegiornali, quante Ucraine ci sono in Africa di cui nessuno si ricorda, anche quando le vittime sono tali per la fede cristiana che professano?

sabato 8 marzo 2014

Frizioni diplomatiche sull'asse Rwanda-Sud Africa

Nella giornata di ieri si sono susseguite, sulle agenzia di stampa internazionali, le notizie di espulsioni incrociate di diplomatici sull'asse Sud Africa-Rwanda. Le notizie sono confermate anche da The New Times di questa mattina che parla dell'espulsione di sei diplomatici sudafricani come ritorsione  e per protesta contro il Sud Africa colpevole di ospitare oppositori del governo rwandese.L'agenzia  Misna così ricostruisce l'intera  vicenda. 
"Il governo di Pretoria ha espulso diversi diplomatici ruandesi e burundesi , accusandoli di spionaggio e coinvolgimento nell’attacco contro l’abitazione del generale Faustin Kayumba Nyamwasa, in esilio volontario a Johannesburg dal 2010. In risposta Kigali a sua volta ha espulso quattro diplomatici sudafricani. Lo riferiscono fonti diplomatiche citate dall’agenzia di stampa Pana secondo cui la mossa si inserisce in un contesto di relazioni già tese tra i due paesi.

venerdì 7 marzo 2014

Dall'UE aiuti al Rwanda per € 460 milioni da qui al 2020

L'Unione Europea stanziera' a favore del Rwanda, per il periodo 2014-2020, ben 460 milioni di euro che verranno utilizzati per ridurre la povertà, sostenere i notevoli progressi già compiuti verso la realizzazione degli Obiettivi di sviluppo del Millennio, e per rafforzare la governance democratica, con garanzie per i diritti umani. Settori focali concordati con il governo saranno: l'energia sostenibile, l'agricoltura sostenibile, la sicurezza alimentare e la governance.Nell'incontro di ieri tra Il commissario europeo, Andris Piebalgs, e il presidente Paul Kagame e' stato anche annunciato un nuovo programma di € 30 milioni per combattere la malnutrizione, in particolare tra i bambini. Ricordiamo che nel recente passato, dal 2008 al 2013, il Rwanda ha beneficiato di € 379 milioni per lo sviluppo con  focus sullo sviluppo rurale, l'interconnettività regionale e il vero e proprio sostegno al bilancio statale.Altri 45 milioni di euro erano stati stanziati  per la sicurezza alimentare, per l'ambiente e per sostenere il processo democratico e i diritti umani, peraltro con risultati di non immediata evidenza.

mercoledì 5 marzo 2014

Dal mensile Nigrizia un duro editoriale sul Rwanda

Non passerà certo sotto silenzio il duro  editoriale che il mensile dei missionari comboniani, Nigrizia, dedica questo mese al Rwanda con un  incipit “C’è qualcosa di deforme, feroce e paranoico nell’ordine che regna a Kigali e in tutto il Rwanda a vent’anni dal genocidio” che  poco concede al politically correct.
In attesa di leggere il dossier che i redattori del mensile stanno predisponendo, non senza qualche difficoltà a loro dire, appunto sul Rwanda per il prossimo numero di aprile, non si faranno attendere le reazioni di Kigali al pezzo, dal significativo titolo "Riccardo III sulle mille colline". Il rimando è naturalmente all'omonima tragedia shakespeariana ambientata nella società inglese dilaniata dai conflitti di interesse al termine della Guerra delle due Rose, combattuta tra le casate dei Lancaster e degli York nel 1400, e che i commentatori vedono come  metafora esemplare, al di là del tempo e dello spazio,  "in cui l’ambizione, l’intrigo, la paura, l’incertezza, il sospetto, il tradimento, la menzogna, inevitabilmente accompagnano la lotta senza esclusione di colpi per la conquista e il mantenimento del potere". 
 Leggi l'editoriale.  

sabato 1 marzo 2014

A Mutete le prove generali del Progetto Amazi

Una delle tre cisterne di Mutete in fase di allestimento
Il Progetto Amazi, che prevede l'installazione di cisterne per la raccolta dell'acqua piovana in diverse comunità della diocesi di Byumba, ha avuto una sorta di prova generale nella parrocchia di Mutete. Infatti, è ormai in fase di ultimazione l'installazione di tre cisterne da 10.000 litri cadauna che renderanno autosufficiente  la parrocchia che aveva richiesto l'intervento nei mesi scorsi. I lavori di Mutete hanno permesso di valutare appieno tutti gli adempimenti che un simile progetto richiede, a partire dalle opere preparatorie fino al costo delle singole cisterne e all'individuazione del fornitore; il tutto ha permesso di definire al meglio gli aspetti operativi con cui si valuteranno le richieste che le parrocchie dovranno presentare entro il prossimo 15 marzo. In una prima fase, l'Associazione Kwizera si propone di soddisfare richieste per almeno 25 cisterne, per un totale di 250.000 litri; ulteriori richieste potranno essere soddisfatte successivamente, in considerazione che il Progetto Amazi proseguirà nel tempo.
A Mutete un'attenta scelta del fornitore ha permesso un risparmio significativo sui preventivi di spesa iniziali, tanto che il parroco don Narcisse ha potuto destinare circa 500.000 Frw ai prossimi lavori per l'edificazione di una nuova chiesa.