Non passerà certo
sotto silenzio il duro editoriale che il mensile dei missionari
comboniani, Nigrizia, dedica questo mese al Rwanda con un incipit “C’è qualcosa di deforme, feroce e
paranoico nell’ordine che regna a Kigali e in tutto il Rwanda a vent’anni dal
genocidio” che poco concede al
politically correct.
In attesa di leggere il dossier che i redattori del mensile stanno predisponendo, non senza qualche difficoltà a loro dire, appunto sul Rwanda per il prossimo numero di aprile, non si faranno attendere le reazioni di Kigali al pezzo, dal significativo titolo "Riccardo III sulle mille colline". Il rimando è naturalmente all'omonima tragedia shakespeariana ambientata nella società inglese dilaniata dai conflitti di interesse al termine della Guerra delle due Rose, combattuta tra le casate dei Lancaster e degli York nel 1400, e che i commentatori vedono come metafora esemplare, al di là del tempo e dello spazio, "in cui l’ambizione, l’intrigo, la paura, l’incertezza, il sospetto, il tradimento, la menzogna, inevitabilmente accompagnano la lotta senza esclusione di colpi per la conquista e il mantenimento del potere".
Leggi l'editoriale. In attesa di leggere il dossier che i redattori del mensile stanno predisponendo, non senza qualche difficoltà a loro dire, appunto sul Rwanda per il prossimo numero di aprile, non si faranno attendere le reazioni di Kigali al pezzo, dal significativo titolo "Riccardo III sulle mille colline". Il rimando è naturalmente all'omonima tragedia shakespeariana ambientata nella società inglese dilaniata dai conflitti di interesse al termine della Guerra delle due Rose, combattuta tra le casate dei Lancaster e degli York nel 1400, e che i commentatori vedono come metafora esemplare, al di là del tempo e dello spazio, "in cui l’ambizione, l’intrigo, la paura, l’incertezza, il sospetto, il tradimento, la menzogna, inevitabilmente accompagnano la lotta senza esclusione di colpi per la conquista e il mantenimento del potere".
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