L'asilo Carlin |
L’asilo di Kagera in Rwanda, intitolato a Carlin, il compianto Carlo Rodolfi, ha trovato nella comunità grosina uno sponsor generoso che, dopo averne sostenuto,
unitamente ad altri benefattori coordinati dall'Associazione Kwizera, la realizzazione, lo ha nei fatti adottato
facendosi carico degli oneri della sua
gestione, che la parrocchia di Nyagahanga, a cui fa capo l’asilo, non sarebbe
in grado di sostenere. Già dallo scorso anno, infatti, grazie alla generosità
dei grosini, l’asilo ha potuto disporre dei fondi necessari per il suo funzionamento.
In particolare, è stato garantito lo stipendio delle
tre maestre che hanno in carico i 109
bambini che frequentano l’asilo; si tratta di uno stipendio pro capite che ammonta a poco più di venti euro mensili, quanto guadagna un agricoltore. Anche per il nuovo anno scolastico che
inizierà a gennaio, l’asilo Carlin potrà contare sul sostegno grosino. Infatti,
con la bancarella organizzata dai ragazzi dell’Azione cattolica grosina, il giorno dell’Immacolata, sono stati raccolti fondi sufficienti a garantire lo stipendio alle brave maestre e di mettere in campo anche altre
iniziative. La risposta generosa dei
grosini permette, infatti, di realizzare un auspicio espresso da don
Paolo Gahutu, promotore di questa splendida iniziativa quando era parroco di
Nyaghanga, in occasione dell’ultima
missione estiva dei volontari dell’associazione Kwizera, quando, aderendo alla sollecitazione dei genitori, aveva avanzato la proposta di fornire ai bambini un pasto a mezzogiorno. Usualmente nelle campagne si mangia qualcosa al mattino e un pranzo a base di riso, fagioli e verdure alla sera, quindi il pranzo di mezzogiorno non è previsto; il problema è che molti di quei bambini spesso non trovano una cena adeguata nelle rispettive famiglie. Kagera si trova, infatti, nel profondo della campagna del Rwanda, zone dove capita ancora di imbattersi in qualche caso di denutrizione, evidenziato dalle pance gonfie dei bambini. Per questo motivo, Don Paolo si propone di fornire una scodella di una specie di semolino, fatto di farina di soia, sorgo e mais, con un buon valore nutrizionale, a ciascuno di questi bambini. Si rende quindi necessario approntare anche un posto di cottura e acquistare il materiale necessario: pentolame e tazze. I fondi che avanzeranno potranno servire per la realizzazione di qualche divisa scolastica per i bambini, piuttosto che per gli interventi di minuto mantenimento della struttura, affinchè si mantenga nel tempo resistendo, non tanto alle intemperie, quanto piuttosto all’inevitabile usura prodotta dalle cento piccole pesti che la frequentano quotidianamente.
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