La proposta di sobbarcarsi un
periodo di volontariato in Rwanda come pena alternativa al carcere avanzata da
Rajat Gupta, l'ex capo della società di consulenza McKinsey e membro del
consiglio di Goldman Sachs e Procter & Gamble, accusato di insider trading
davanti alla corte federale di New York, non gli ha evitato la prigione ma un
bello sconto di pena sì ( vedi post di venerdì scorso). Infatti, Gupta e' stato
condannato ieri a due soli anni di
carcere, un anno di libertà vigilata e 5 milioni di dollari di multa, a fronte degli otto anni minimi
richiesti dalla pubblica accusa.La proposta di pena alternativa non aveva
riscosso particolare apprezzamento presso la stampa americana, affatto benevola
verso i reati di questo tipo. Non ha
fatto del tutto breccia neppure presso il giudice chiamato ad esprimere il
verdetto, il giudice Rakoff, che ha respinto la proposta, sottolineando che non
avrebbe dissuaso altri truffatori dal tenere comportamenti analoghi. Secondo
qualcuno, il mancato accoglimento della richiesta di pena alternativa ha fatto
perdere un'occasione, se non al Rwanda dove forse più che ai contadini dei
villaggi il lavoro di Gupta avrebbe fatto comodo alle autorità di Kigali, al
governo degli Stati Uniti che avrebbe potuto usare gratis il talento di Gupta
per programmi educativi sull'etica negli affari da tenere ai giovani rampanti
delle business schools americane, così come fatto in passato con colleghi di Gupta condannati per crimini da colletti bianchi.
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