Prigionieri impegnati in un cantiere TIG |
E' noto come le donne rwandesi abbiano conquistato diverse posizioni nell'amministrazione pubblica e siano arrivate ad avere la maggioranza in parlamento. Il ruolo ricoperto da una giovane rwandese che abbiamo incontrato in questi giorni, nei pressi di Nyagahanga, è uno di quelli che non ti aspetteresti affidato a una donna Leocadie H., ma non è questo il suo vero nome, sovraintende a circa un centinaio di prigionieri impegnati nei Travaux d’Intérêt Général –TIG, Lavori d’interesse generale.Forte di una passata esperienza militare, sembra non avere problemi a gestire questi lavoratori che vivono, praticamente liberi, in accampamenti composti da ampli tendoni arancione, che si spostano sul territorio impegnati nella realizzazione di opere di interesse pubblico. Proprio uno di questi campi ha portato a termine l'amplimento della strada che da Rukomo va verso Nyagahanga e ora è alle prese con l'amplamento della strada verso Kagejo. La grintosa e prestante Leocadie non sembra avere problemi a gestire questi prigionieri, in maggioranza condannati per i crimini commessi nelle vicende del 1994
che,
dopo
aver
confessato le proprie colpe, scontano metà della loro pena appunto
lavorando in questi cantieri. Questi campi sono diffusi in diverse distretti del
Rwanda; i prigionieri, gestiti dalle autorità del distretto che si fanno carico
anche del loro mantenimento, sono solitamente adibiti alla realizzazione di opere pubbliche di interesse locale. Nelle intenzioni delle autorità questa esperienza dovrebbe favorire un
reinserimento di questi prigionieri pentiti nella società, dopo un percorso di
recupero e di riconciliazione.
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