Mucche da latte a Nyinawimana |
La
forte diffusione delle vacche da latte
in sostituzione di quelle tradizionali, il cui apporto di latte era pressoché
nullo, sta cambiando molti stili di vita della società rwnadese. Attualmente,
il 31% del patrimonio zootecnico nazionale è rappresentato da queste nuove
razze. A partire dal
2006 il governo ha favorito la sostituzione delle vacche tradizionali con nuove
razze, avviando altresì il programma“Gir’inka”
che prevede l’assegnazione di una mucca a ogni famiglia, con l’impegno
di chi ha ricevuto una mucca di dare il
secondo vitello nato a un’altra
famiglia e così via fino ad arrivare a
soddisfare tutte le 350.000 famiglie bisognose inserite nel programma. A fine
del 2011, sarebbero 106.000 le famiglie povere che hanno già beneficiato di questo
programma. Così oggi il possesso di una vacca da latte comincia a diventare un’aspirazione per
molte famiglie che vivono nelle campagne. A questo programma fa seguito
l’impegno delle autorità a diffondere il consumo del latte, facendolo diventare
un alimento di base, soprattutto nell’alimentazione infantile per combattere la
malnutrizione.Il Ruanda produce, per ora,
poco più di 1,8 milioni di litri di latte al giorno, appena sufficiente per
combattere la malnutrizione nazionale ma non ancora a un livello tale da poter
far entrare il latte come componente dell’alimentazione anche degli adulti.La diffusione delle mucche da latte ha avuto come
conseguenza una diminuzione drastica
del numero delle vacche destinate alla macellazione, provocando un
significativo innalzamento del prezzo della carne, che nell’ultimo anno è
passato da 1500 a 2000 Franchi rwandesi al kilo.Le famiglie che possiedono una vacca da latte,
assorbite nella sua cura abbandonano
l’allevamento delle capre creando così ulteriori difficoltà sul mercato della
carne a cui per ora non sopperisce l’allevamento dei maiali, la cui carne non
entra tradizionalmente tra i consumi della
popolazione rwandese, così come il consumo della carne di pecora, poco diffus e per
tradizione riservata ai batwa. Per sopperire a queste carenze le autorità
stanno cercando di introdurre nuove razze di capre e di conigli e a incentivare
l’allevamento dei maiali e
regolamentarne la macellazione. Così in attesa che la carne, finora prerogativa
delle mense cittadine, possa arrivare anche sulla tavola degli abitanti delle
campagne, non solo nelle occasioni di festa, le autorità spingono sul consumo
del latte e dei suoi derivati, favorendo anche la realizzazione di centri di
raccolta e di lavorazione nelle campagne.
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