Un importante e, forse, imprevisto riconoscimento per il Rwanda arriva dalla pubblicazione dell’indice
sullo stato di diritto del World
Justice Project (WJP) che valuta lo status di molti dei diritti umani
elencati nella Dichiarazione universale dei diritti umani. Il WJP definisce lo stato di diritto come un
sistema durevole di leggi, istituzioni, norme e impegno comunitario che
garantisce responsabilità, leggi giuste, governo aperto e giustizia
accessibile. Questi principi generali sono ulteriormente sviluppati in otto
fattori e 44 sottofattori. Gli otto fattori sono: vincoli ai poteri governativi, assenza di corruzione, governo aperto, diritti
fondamentali, ordine e sicurezza, applicazione della
regolamentazione, Giustizia civile e Giustizia penale. Ebbene il WJP aggiudica al Rwanda, con un punteggio di 0,63, il 41° posto su 142 al mondo ( 32° Italia) ed il primo posto su 34 Paesi dell'Africa subsahariana, davanti a Namibia, Mauriutius, Botswana ed Africa del sud, davanti anche ai Paesi del nord Africa. Il riconoscimento fa giustizia delle tante critiche che vengono mosse alla governance ruandese in materia di rispetto dei diritti umani. Cliccando qui si possono trovare i dati di dettaglio relativi al Rwanda.
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