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venerdì 6 marzo 2020

Il coronavirus fa rinviare la Missione Kwizera 2020

Il programma della Missione Kwizera 2020 prevedeva la partenza attorno al 10 marzo.
Disposizioni del Governo per far fronte
al coronavirus 

Poi, improvvisa, arriva l'esplosione dei casi di coronavirus in Italia che rimette in discussione tutto. La partenza è rinviata sine die, non tanto per la paura del contagio, quanto piuttosto per il rischio che una volta sbarcati a Kigali si sia messi in quarantena perchè provenienti dall'Italia, come è successo ai turisti arrivati a Mauritius. Nel frattempo, mentre seguiamo lo sviluppo del virus in Italia, notiamo con piacere che in Africa, che tutti davano come la zona più a rischio a livello mondiale, il coronavirus fatichi a fare breccia. Finora sono poco più di una decina i casi di positività al virus rivelati e tutti su persone provenienti dall'estero. 
C'è chi dice che la mancata segnalazione della presenza del virus dipenda dalla mancanza delle necessarie attrezzature per la rilevazione; in realtà quasi tutti i Paesi africani si sono dotati del necessario  per rivelare la presenza della coronavirus. Lo stesso Rwanda, che ad oggi non rilevato alcun caso di contagio, oltre a rilevare le temperature corporali dei viaggiatori in entrata all'aeroporto di Kigali con apposite telecamere, ha attrezzato presso l'ospedale militare un servizio in grado di dare una risposta nel giro di tre/quattro ore  sui tamponi analizzati.Naturalmente sono stati sospesi diversi appuntamenti della ricca agenda congressuale del Kigali Convention Center, mentre la compagnia di bandiera ha interrotto i voli diretti con la Cina, anche i flussi turistici pagano la paura ingenerata dal contagio a livello mondiale.Sono state inoltre emanate disposizioni circa i comportamenti da tenere, come illustrato nella circolare riportata in foto, a cui si aggiunge una disposizione emanata per le chiese che devono essere attrezzate con bacinelle d'acqua e sapone all'entrata per permettere il lavaggio delle mani dei fedeli .
A proposito della scarsa diffusione della coronavirus sul continente africano, finora gli esperti non hanno ancora avanzato delle teorie fondate, salvo quella connessa alla difficoltà di sopravvivenza del coronavirus nell'aria, in presenza di alte temperature esterne, oltre i 27 gradi. Staremo a vedere se la scienza saprà fornirci qualche ulteriore spiegazione; nel frattempo, non ci resta che constatare con piacere questa sorta di tregua che il virus ha concesso agli africani .   

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