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venerdì 20 maggio 2016

Le scuole cattoliche rwandesi di fronte alla sfida della modernità

“Educazione cattolica in Rwanda, 50 anni dopo ‘Gravissimum Educationis’: problematiche, sfide e prospettive” è il titolo dell'incontro svoltosi dal 10 al 12 maggio  a Kigali, al Centro Pastorale San Paolo, con l’obiettivo di approfondire la missione dell’educazione cattolica nel paese, per rispondere ai segni dei tempi con competenza e nella consapevolezza della specifica missione educativa nella società rwandese. L’incontro è stato organizzato dal Segretariato Nazionale dell’Insegnamento Cattolico (Snec) e dalla Chiesa cattolica e vi hanno preso parte rappresentanti dalle diverse diocesi del Paese, rettori di istituti cattolici, direttori di scuole, esponenti di varie confessioni religiose, studenti, genitori, responsabili di commissioni episcopali, vescovi e il nunzio mons. Luciano Russo. All’ordine del giorno le sfide dell’etica, la qualità dell’insegnamento, i finanziamenti, l’uso delle nuove tecnologie e la pastorale nelle scuole.
Necessaria un’educazione di qualità per lo sviluppo del Paese
I relatori intervenuti hanno sottolineato la necessità di un’educazione di qualità per lo sviluppo socio-economico del Paese in cui particolare importanza riveste l’impegno della Chiesa cattolica. Mons. Philippe Rukamba, vescovo di Butare e presidente della Conferenza episcopale, ha affermato che missione principale di una scuola cattolica è “offrire uno spazio di crescita intellettuale, di formazione professionale e di sviluppo culturale di qualità, alla luce del Vangelo”.
Libertà religiosa nelle scuole, assistenza per gli studenti e personale formato
Nelle risoluzioni pubblicate sul portale della Conferenza episcopale ruandese, viene evidenziata la necessità di garantire la liberà religiosa nelle scuole, di coinvolgere la Caritas in ogni sede scolastica e di creare collaborazioni tra le amministrazioni scolastiche e i genitori. Viene richiamata l’attenzione, poi, sulle minacce delle correnti della postmodernità ed incoraggiata l’educazione ai valori umani e cristiani, della libertà e dell’amore. Nelle scuole cattoliche si consiglia inoltre la presenza di operatori pastorali formati e si chiede di rendere visibili i segni della stessa identità cattolica. Sulla qualità dell’educazione si raccomanda di rafforzare le istituzioni pre-primarie, di organizzare servizi di counselling, di consolidare le cappellanie nelle scuole, di creare istituti tecnici e professionali, di combattere l’abbandono scolastico sensibilizzando i genitori, accompagnando i bambini e collaborando con le autorità pubbliche.
Attenzione per i disagiati e gli indigenti
Tra gli obiettivi di quanti operano nell’educazione anche una migliore organizzazione dei centri di alfabetizzazione per adulti, la promozione di una formazione permanente per il personale scolastico e un’attenzione specifica per i più vulnerabili e i più poveri. Tra le altre raccomandazioni l’invito alle scuole alla cooperazione e agli scambi, e l’auspicio di una maggiore collaborazione tra Chiesa e Stato perché vengano approntati strumenti adatti ad un’educazione inclusiva. Infine nelle scuole cattoliche si prevede il finanziamento di fondi di solidarietà.
Le scuole nel Rwanda oggi e l’identità delle scuole cattoliche
Oggi in Rwanda la Chiesa cattolica gestisce o partecipa alla gestione di oltre la metà di tutte le scuole, con 1.381 scuole frequentate da 1.175.369 allievi e studenti di cui 770 nelle scuole primarie. C’è da aggiungere anche la gestione di 9 istituti superiori. Molte infrastrutture dovrebbero essere ammodernate e sarebbero necessari nuovi edifici scolastici. I partecipanti al colloquio di Kigali hanno comunque concluso che l’identità di una scuola cattolica deve essere definita da tre elementi: l’essere un luogo in cui si vive la fede in Cristo e tutto sia improntato sul Vangelo; l’essere una comunità di vita condivisa in uno spirito di solidarietà e di comunione fraterna; l’aprire le porte a tutti, senza esclusione alcuna, e offrire ai più poveri, ai meno abbienti e ai più disagiati una formazione umana e cristiana.
 ( da Radio Vaticana)

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