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domenica 24 maggio 2015

Flussi finanziari illeciti costano all'Africa 50 miliardi di dollari ogni anno

Ogni anno più di 50 miliardi di dollari mancano all’appello della contabilità degli stati africani. Secondo il Rapporto presentato questa settimana al Parlamento panafricano dall’ex presidente sudafricano, Thabo Mbeki, in qualità di presidente del Gruppo che indaga sui Flussi Finanziari Illeciti (IFF),  questa è la somma che annualmente viene sottratta alle popolazioni del continente africano in cui ancora oggi più di un terzo degli abitanti ( 400.000 su 1,100 miliardi) vive  con meno di 1,25 dollari al giorno. Tali flussi finanziari illeciti sono frutto, in generale, dei reati tradizionali come  traffico di droga, persone  e armi, di contrabbando di petrolio e minerali,  di forme di riciclaggio, corruzione, abuso di potere ma anche da reati più propriamente attinenti l’attività economica, come l’abuso di regolamentazione o di mercato, con una quota significativa proveniente dall’evasione fiscale e dalle frodi fiscali su attività commerciale e dagli accordi fiscali sfavorevoli. La somma è doppia di quanto l’Africa riceve dai donatori internazionali come assistenza allo sviluppo. Il dato forse più rilevante che emerge dal Rapporto è che oltre il 60 per cento di quei 50 miliardi di dollari è rappresentato da quanto le aziende multinazionali lucrano dagli accordi fiscali particolarmente favorevoli che riescono a imporre ai deboli o compiacenti governi africani a fronte dei loro investimenti e da forme esasperate di elusione fiscale. La corruzione concorrerebbe, secondo il Rapporto, per solo il 3% dell’intera somma. Allo stato attuale, Nigeria, Egitto, Sud Africa e Marocco risultano in cima alla lista dei dieci paesi africani dove origina la maggior parte dei capitali illeciti. Per quanto riguarda la Nigeria, in tre decenni, tra il 1970 e il 2008, ben   217 miliardi di dollari  non sono entrate nelle casse dello stato. L’intera Africa nel corso degli ultimi 50 anni, secondo il Rapporto, avrebbe perso più di 1000 miliardi di dollari a causa dei flussi finanziari illeciti, una cifra equivalente a tutti gli aiuti ricevuti dal continente africano nello stesso periodo. Inoltre, secondo stime, questi flussi dall'Africa tra il 1970 e il 2008, ammonterebbero al triplo dell'attuale debito esterno del continente. Di fronte a queste cifre,  se l'Africa riuscisse a fermare questo deflusso di risorse finanziarie non sarebbe fuori luogo ipotizzare che  il continente potrebbe avviarsi verso l'indipendenza economica.

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