Dal giugno 2014 il Rwanda è entrato nella lista dei paesi
autorizzati ad esportare il proprio miele nei paesi dell’Unione Europea.La
giovane apicoltura rwandese si vede così dischiusa un’importante opportunità
commerciale che dovrebbe fare da traino a un’attività agricola che negli ultimi
tempi ha cominciato a prendere corpo nel paese. Con il passaggio dall’apicoltura
tradizionale, che produceva al massimo dieci kg per alveare, a quella moderna,
con un massimo di 70 kg annui per alveare, gli apicoltori rwandesi, molti
raggruppati in cooperative, sono arrivati a produrre 3.500 tonnellate di miele
ogni anno, per un controvalore, tenuto conto del costo al kg. che si aggira
attorno ai 2.200 Frw ( 2,7 euro) di circa 9,4milioni di euro.Il miele rwandese è poliflora,
la qualità più apprezzata in Europa, con anche produzione monoflora, in
particolare miele di eucalipto dal sapore caratteristico.Per entrare sul
mercato europeo il miele rwandese dovrà però adeguarsi ai restrittivi requisiti
di qualità richiesti dalla legislazione europea ma soprattutto dovranno scontare
la concorrenza degli altri mieli extra europei, sud americani e soprattutto
cinesi, che si presentano con prezzi decisamente bassi: il miele
cinese,prevalentemente ad uso industriale, costa meno di 2,5 euro al kg., ma si trovano anche mieli a meno di due euro al kg. Per vincere
tale concorrenza gli apicoltori rwandesi, che già dovranno scontare la
penalizzazione dei costi di trasporto per arrivare ai porti d’imbarco, dovranno
molto probabilmente ritagliarsi un mercato di nicchia che punti sulla qualità e
la caratterizzazione.
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