Riceviamo un'email dal rettore del Piccolo seminario di Rwesero, l'abbé Paul Gahutu, in cui ci viene annunciata "Una notizia importante per il nostro seminario e la zona di Rwesero: abbiamo finalmente l'elettricità".Un fatto per noi scontato diventa avvenimento eccezionale per i villaggi extraurbani rwandesi, dove l'elettricità arriva molto lentamente. Basti pensare che Rwesero si trova a poca distanza dall'asse stradale che collega Kigali a Byumba, eppure ha dovuto attendere fino ad oggi per vedersi allacciato alla rete elettrica nazionale.Si immagini quali attese devono scontare i villaggi della campagna più profonda, lontani dalle principali reti distributive. Secondo quanto riferito recentemente nel proprio discorso d'insediamneto dal nuovo primo ministro, Anastase Murekezi, il Rwanda, uno tra i paesi di coda al mondo nel consumo pro capite di energia (leggi qui), ha attualmente una capacità produttiva di 119 MW, che dovranno aumentare fino a 563 MW, in pratica dovrebbe quintuplicarsi, entro il 2017 per poter soddisfare le esigenze della popolazione civile e del comparto industriale.La rete elettrica serve, ad oggi, solo il 18% della popolazione, senza raggiungere neppure tutti gli abitanti delle città che rappresentano il 28% dell'intera popolazione. Peraltro, dai dati forniti dallo stesso Murekezi sembrerebbe emergere l'intenzione del governo di concentrarsi primariamente sul soddisfacimento della popolazione urbana che, nel 2017, dovrebbe rappresentare il 30% dell'intera popolazione.Tale scelta potrebbe ritardare ulteriormente l'arrivo in campagna, specie nei villaggi più decentrati, dell'elettricità.Alla luce della difficoltà di arrivare nei villaggi con la rete distributiva tradizionale, si stanno percorrendo anche strade alternative come illustrato in un precedente post (leggi qui).
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