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lunedì 16 giugno 2014

Kaberuka, presidente dell'ADB, visto da Jeune Afrique

Anche se a qualcuno la cosa potrà sorprendere a ad altri, magari, creare fastidio, il rwandese oggi probabilmente piu' apprezzato al mondo e' Donald Kaberuka, presidente della Banca Africana di Sviluppo -ADB, già africano dell’anno 2013. Lo conferma il profilo che ne traccia Jeune Afrique nel suo ultimo numero, dove lo dipinge come il presidente  che ha lasciato il segno piu' significativo fra tutti quelli che hanno guidato l'ADB, in questi primi cinquantanni di vita. Alla presidenza della Banca  era arrivato con una elezione plescitaria, dopo essere stato  ministro delle finanze del Rwanda tra il 1997 e il 2005,  da tutti ritenuto, scrive il settimanale, vero "architetto del miracolo economico del Ruanda".Nel suo mandato da presidente ha prima risollevato e quindi concorso a portare l'ADB ad essere riconosciuto come uno dei piu' solidi istituti finanziari mondiali. Lo conferma la tripla A che l'agenzia di rating statunitense Fitch ha assegnato all'istituzione panafricana, confermando il suo posto tra le poche banche internazionali più solvibili del mondo. Ne è altresì testimonianza la scelta della Cina di affidareall’ADB, la gestione esclusiva dell’Africa Growing Together Funds, un fondo interamente finanziato da Pechino con una dotazione  di 2 miliardi di dollari (€ 1,5 miliardi). L’ntervista di Jeune Afrique, che avviene a poco meno di un anno della scadenza del secondo e ultimo mandato,  si conclude con l’immancabile domanda, peraltro rimasta senza risposta, circa il possibile futuro di questo economista che da  quasi sconosciuto dieci anni fa quando assunse la presidenza, “oggi è diventato una figura importante nella finanza africana e internazionale”.In altri contesti Donald Kaberuka sarebbe definito una risorsa importante per il proprio paese d’origine, come ipotizzato in un precedente post, in Rwanda potrebbe essere al contrario ritenuto da chi conta un ingombrante concorrente, magari proprio per le prossime  elezioni presidenziali del 2017. E’ quindi ipotizzabile un impegno di Kaberuka lontano dal Rwanda, in un contesto internazionale, magari operando ancora a favore del continente africano  “che deve prendere in mano il proprio destino”. Se invece dovesse tornare nel paese d’origine e gli riuscisse di assumere ruoli politici di rilievo, questo semplice fatto starebbe a significare una positiva evoluzione della dialettica politica all’interno della governance Rwandese .

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