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mercoledì 22 gennaio 2014

Kagame al Forum di Davos dove arriva anche un forte messaggio del Papa

 Si apre oggi a Davos in Svizzera la 44esima edizione del World Economic Forum, alla quale sono attesi 2.500 partecipanti provenienti da oltre cento paesi per dibattere su  "Riorganizzazione del mondo: conseguenze per la società, la politica e l'economia". 
E’ prevista la presenza di una quarantina di capi di stato. Tra questi anche il presidente rwandese Paul Kagame che interverrà nella sessione serale di  venerdì. Unitamente, tra gli altri,  al noto professor Nouriel Roubini, al ministro dell’economia e delle finanze  francese, Pierre Moscovici, e al ministro dell’economia turco, Ali Babacan, discuterà su “I prossimi steps  per le economie emergenti”.
Ai partecipanti al Forum ha fatto pervenire un proprio messaggio anche Papa Francesco con un forte richiamo ai partecipanti dove viene chiaramente detto che non è ulteriormente tollerabile “che migliaia di persone muoiano ogni giorno di fame, pur essendo disponibili ingenti quantità di cibo, che spesso vengono semplicemente sprecate. Parimenti, non possono lasciare indifferenti i numerosi profughi in cerca di condizioni di vita minimamente degne, che non solo non trovano accoglienza, ma non di rado vanno incontro alla morte in viaggi disumani".
«I successi raggiunti - scrive il Papa - pur avendo ridotto la povertà per un grande numero di persone, non di rado hanno portato anche a una diffusa esclusione sociale. Infatti, la maggior parte degli uomini e delle donne del nostro tempo continua a vivere ancora una quotidiana precarietà, con conseguenze spesso drammatiche. In questa sede, desidero richiamare l'importanza che hanno le diverse istanze politiche ed economiche nella promozione di un approccio inclusivo, che tenga in considerazione la dignità di ogni persona umana e il bene comune. Si tratta di una preoccupazione che dovrebbe improntare ogni scelta politica ed economica, ma a volte sembra solo un'aggiunta per completare un discorso. Coloro che hanno incombenze in tali ambiti hanno una precisa responsabilità nei confronti degli altri, particolarmente di coloro che sono più fragili, deboli e indifesi». E aggiunge: «Vi chiedo di fare in modo che la ricchezza sia al servizio dell'umanità e non la governi».Papa Francesco rifacendosi alla pastorale di Benedetto XVI e alla lettera Evangelii Gaudium, per sollecitare  che nella governance economica emergano meccanismi e processi volti a una più equa distribuzione delle ricchezze, «alla creazione di opportunità di lavoro e a una promozione integrale dei poveri che superi il mero assistenzialismo. Sono convinto che a partire da tale apertura alla trascendenza potrebbe formarsi una nuova mentalità politica ed imprenditoriale, capace di guidare tutte le azioni economiche e finanziarie nell'ottica di un'etica veramente umana».

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