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giovedì 1 agosto 2013

Il Parlamento rwandese rivede la legge sull'ideologia genocidaria

Il Senato rwandese ha approvato ieri, due settimane dopo la Camera, il testo di riforma della controversa legge sulla "ideologia del genocidio", accusato da diverse parti di prestarsi, per la sua eccessiva indeterminatezza, a un uso strumentale per limitare la libertà di espressione.Potrebbe essere questo l’ultimo atto legislativo della legislatura; all’inizio del prossimo settembre saranno, infatti,rinnovate le due camere legislative entrate in carica nel 2008.
La nuova legge, che entrerà in vigore dopo la firma del presidente rwandese e la successiva pubblicazione  sulla Gazzetta Ufficiale, cerca di rispondere alle critiche mosse al precedente testo tentando di definirne meglio i contenuti e limitando drasticamente la pena abbassandola da venticinque a nove anni di carcere.In particolare, il nuovo  testo  "sulla ideologia di genocidio e crimini correlati" punisce "un atto intenzionale, commesso in pubblico (...) che può  indicare che una persona è caratterizzata da pensieri fondati su base di etnia, religione, nazionalità o razza miranti a fomentare il genocidio e / o sostenere il genocidio "
La nuova legge, generalmente accolta positivamente anche a livello internazionale, lascia ancora qualche margine di indeterminatezza specie per quanto attiene il contesto pubblico in cui determinati fatti devono essere collocati. Infatti, la dizione "in pubblico"cioè - "in presenza o in un luogo accessibile da più di una persona" è così ampia da poter comprendere, a detta di diversi osservatori,  anche la cerchia familiare, con tutte le conseguenze del caso. Comunque sia,  un piccolo passo da salutare con favore.

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