E’ stato pubblicato ieri a Berlino da parte dell’organizzazione Transparency
International il rapporto denominato Global Corruption Barometer 2013. Dalla ricerca esce confermata la fama, acquisita
negli ultimi anni, del Rwanda come paese dove la corruzione è contenuta entro
livelli al di sotto della media. Nella classificazione usata nella ricerca, che
ha raccolto l’opinione di più di 114.000
persone in 107 paesi sulla corruzione, i paesi sono raggruppati in gruppi sulla
base della percentuale delle persone che hanno dichiarato di aver pagato una
tangente nell’anno precedente nei diversi comparti dell’amministrazione
pubblica e degli affari presi in esame.Il Rwanda è
nel gruppo in cui l’incidenza varia tra il 10 e il 14,9 per cento, la posizione
migliore per un paese africano. La collocazione dei vari paesi
è rappresentata nell’immagine riprodotta qui a fianco, da cui si ricava che l’Italia
è nel gruppo dal 5% al 9,9%, mentre gli altri paese della Africa orientale sono
inseriti in gruppi con percentuali molto più alte. Per quanto riguarda i
comparti dove gli intervistati ritengono sia diffusa la corruzione, la ricerca
evidenzia per il Rwanda come la polizia e la giustizia siano i settori più
indiziati con rispettivamente il 21% e il 16% delle “preferenze”. Percentuali
significative riguardano anche la burocrazia con il 9%, gli affari con il 10% e il mondo delle Ong
con l’8%. Gli altri comparti presi in
esame (partiti, politici, militari giornalisti, salute) hanno percentuali molto
basse che non superano il 2%. Da sottolineare però il 3% del personale
religioso e il 4% della scuola.Andando sul concreto, dalla ricerca emerge
altresì che l’ 11% e il 23% degli interpellati hanno candidamente dichiarato di aver pagato una mazzetta per agevolare la soluzione di una pratica rispettivamente
con un giudice piuttosto che con un poliziotto. Naturalmente i buoni risultati
emersi dal rapporto sono stati favorevolmente sottolineati dalle autorità di
Kigali che non hanno altresì mancato di ricordare come, anche nel comparto meno
virtuoso della polizia, si sia proceduto a drastiche epurazioni ( quaranta nell’ultimo
anno) degli agenti infedeli, in primis quelli addetti al traffico e al
controllo tecnico dei veicoli.
Nessun commento:
Posta un commento