Il variopinto fronte dell’opposizione
rwandese si è arricchito di un nuovo protagonista, il partito Ishema ( Orgoglio
in kinyarwanda), fondato appena tre mesi fa da padre Thomas Nahimana, noto per
essere uno dei fondatori, unitamente a un altro sacerdote rwandese che ora
sembra aver abbandonato l’impresa, del sito
di
informazione "Le Prophete" , molto critico verso l’attuale governo del presidente Paul Kagame e seguito da piu' di cinquemila visitatori ogni giorno.
Nella presentazione ufficiale
del nuovo soggetto politico, tenutasi domenica 28 aprile a Bruxelles, è stato più lo spazio
dedicato alla storia personale del fondatore, che all'illustrazione dei contenuti e dei programmi politici del nuovo partito.
Padre Nahimana, sacerdote in rotta con il proprio vescovo, che da un anno non celebra più la santa messa per non mischiare religione e politica ma anche perche' “la preghiera non risolve i problemi politici”, pur apparendo in ogni foto e manifestazione in un inappuntabile clergiman nero, dice di non aver
mai avuto l'intenzione di fondare un partito politico, e tanto meno di entrare in politica, ritenendo sufficienti i
partiti già esistenti e i rispettivi
leader. Una volta però lasciato il Rwanda, nel dicembre del 2005, venuto a
contatto con esponenti dell’opposizione residente all’estero, si è ben presto reso conto dell’inefficacia delle loro strategie e della loro sostanziale inattività.
Neppure l’oppositrice signora Victoire Ingabire, attualmente detenuta in
Rwanda, sembra incontrare il gradimento di Padre Nahimana.
Per questo, non avendo trovato accoglienza
neppure tra i fuoriusciti del FDLR che gli hanno obiettato che "un prete
non ha posto nella boscaglia", dopo l’esperienza di successo del sito Le Prophete, che
aveva come unico scopo quello di fare informazione su quanto sta accadendo in Rwanda e
fornire un'opportunità per le persone di far sentire la propria voce, pian piano è maturata questa idea di
costituire un nuovo partito. Quando però si passa al programma che Ishema intende promuovere non si va oltre una
generica manifestazioni d’intenti del tipo di fare velocemente, nei prossimi 24
mesi, qualcosa di concreto e di diverso da quanto fatto fin qui dagli altri
partiti di opposizione la cui azione, a detta dei promotori del nuovo partito, non ha inciso minimamente sulla situazione interna rwandese.In compenso, per diffondere queste idee, il partito si propone di creare delle cellule
sul territorio rwandese e una radio che raggiunga le campagne. Il tutto avendo
come obiettivo la conquista del potere perché, come sostiene Padre Nahimana,
non condividendo anche in questo le posizioni degli altri oppositori, “il potere non si
condivide”.
Con questi presupposti, rimane il dubbio che la chiesa rwandese abbia perso un sacerdote senza che, in compenso, il popolo abbia trovato un politico sul quale fare affidamento per un futuro migliore, nel segno della riconciliazione.
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