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sabato 16 febbraio 2013

Abbiamo ritrovato Sunny

Sunny prima
...e dopo
Nell'ottobre del 2011, avevamo lasciato il giornalista  de The New Times, Sunny Ntayombya, in partenza per un viaggio nei villaggi rwandesi per rendersi conto, come diceva lui, della situazione del Rwanda rurale. Invano abbiamo atteso i suoi resoconti, come auspicato nel nostro post del 2  ottobre di quell'anno, Buon viaggio Sunny: raccontaci anche l'altro Rwandatanto che ci chiedevamo dove fosse andato a finire, non trovando più la sua simpatica immagine  su The New Times. Questa mattina leggendo il pezzo, "Goodbye Pope Benedict XVI, I won’t miss you though - Arrivederci Papa Benedetto XVI, anche se non vorrei perderti" un opinabile intervento critico sulla Chiesa, abbiamo scoperto che la firma era proprio del nostro  simpatico Sunny, la cui ricomparsa sulle colonne del giornale ci era francamente sfuggita perchè da tempo la sua immagine era cambiata:  quella sorridente del Sunny del 2011  aveva, infatti, lasciato il posto a questa un po' più appesantita, dove il sorriso  di una volta ha perso molto della sua solare originaria  empatia. 
Che l'abbia smarrita nei villaggi della campagna rwandese? 
Non lo sapremo mai, visto  che non ha voluto condividere  questa sua esperienza con i suoi affezionati lettori

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