“Un solo Kivu, Salvo figlio
mio…In pace con se stesso, sotto la bandiera del Congo, con la benedizione del
Signore…Libero dalla peste dello
sfruttamento straniero, ma disposto ad assorbire coloro che vogliono sinceramente
condividere il dono divino delle sue risorse naturali e l’illuminazione della
sua gente…Prego solo che tu viva abbastanza a lungo da vedere l’alba di quel
giorno, Salvo, figlio mio.”Questo l’auspicio che Salvo, il “Figlio
del peccato" di un missionario irlandese e di una ragazza congolese, porta
con sé, dopo una sofferta infanzia trascorsa in un istituto religioso nella
provincia del Kivu, e poi nella sua adolescenza in Inghilterra, dove ha
perfezionato i suoi studi e si è
sposato con una giovane giornalista in carriera.Bruno Salvador, detto Salvo, è il protagonista di un romanzo, Il canto della missione,
ed. Mondatori 2007, del noto scrittore di spy story, John Le Carré, dove il
Kivu e il suo tragico destino fanno da sfondo all’intera storia. A ventotto
anni, Salvo è uno stimato e richiestissimo interprete di lingue africane, delle
quali conosce le più sottili sfumature, e sono in molti a richiedere i suoi
servigi, compreso il governo britannico e le sue agenzie, sevizi segreti
compresi. E' proprio per conto di questi
che viene coinvolto in un summit segreto, che si tiene in una sperduta isola
del Mare del Nord, tra un leader africano che intende realizzare un colpo di
stato nel Kivu e tre signori della guerra che dovrebbero supportare il colpo di
stato: un esponente dei banyamulenge i tutsi congolesi, un altro dei mai mai e il terzo un ricco signore, educato
in Francia, esponente degli
imprenditori di Bukavu.Facendo da interprete, durante gli incontri ufficiali, ma soprattutto origliando anche le
confidenze che i protagonisti si scambiano,
off the record, utilizzando di volta in volta le lingue locali - il
kinyamulenge piuttosto che il kinyarwanda, lo shi o lo swahili- convinti che
nessuno li possa capire, Salvo
apprenderà i reali obiettivi del
summit. La presa del potere da parte del nuovo leader, oggetto ufficiale del summit, non è altro che la copertura che serve ad un
consorzio straniero per appropriarsi delle ricchezze della zona. Questa scoperta
cambierà l’esistenza di Salvo che, una
volta rientrato a Londra dal summit,
in uno slancio idealistico, tenta il tutto per tutto per sventare le
trame dei protagonisti del summit che getterebbero nella guerra civile la sua
terra d’origine relegandola a un destino ben lontano dal sogno del vecchio
padre.Pagherà di persona questo suo
impegno civile, in compenso il colpo di stato programmato non avrà luogo.Al di
là di un finale che lascia un po’ di amaro in bocca, il romanzo potrà essere
gustato da chi conosce un po’ i luoghi e la storia di quella travagliata zona
ai confini tra Rwanda e Congo.
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