Pagine

giovedì 27 dicembre 2012

Chi tira le fila dell'economia rwandese

Jeune Afrique ha dedicato nel suo ultimo numero un pezzo al 25 anniversario di fondazione del FPR il partito al potere in Rwanda, di cui nel paese si sono tenute numerose manifestazioni commemorative. La cosa più interessante del contributo è un piccolo box in cui, attingendo a un articolo apparso nel settembre scorso sul Financial Times, si fa una fotografia del Crystal Ventures Ltd, il braccio finanziario del FPR, che a partire dal 2009, anno di fondazione, ha ereditato precedenti investimenti fatti dal partito in diversi comparti dell'economia rwandese, all'indomani della conquista del potere per dare sostegno alla ripresa dopo la guerra. Gli investimenti sono poi  evoluti fino ai livelli attuali, in cui Crystal Ventures controlla attività diversificate in tutto il paese, che FT quantifica in  oltre 500 milioni di dollari.Si era partiti nel 1995, con la creazione di Inyange Industries, una società di trasformazione dei prodotti agricoli che si è sviluppata in una delle più grandi aziende produttrici di succhi di frutta in bottiglia, di acqua, latte e frutta. Nel 1998 con la  società telefonica sudafricana, MTN, è stata introdotta la telefonia mobile in Rwanda, in quello che sembrava allora come un mercato marginale. L'FPR ha fornito  la maggior parte del capitale necessario, salvo negli anni successivi diminuire la propria quota facendo una plusvalenza di  110 milioni di dollari.Il gruppo possiede inoltre una società di costruzioni edili e stradali, società di fornitura  di granito e piastrelle, una ditta di mobili, una catena di negozi di caffè esclusivi ( Bourbon coffee shops a Kigali, Boston, Londra, Washington e New York), una societa' attiva nell'immobiliare e pure una società, che ha sollevato  qualche critica, proprietaria di due jet executive che vengono affittati per i voli di stato e una società di sicurezza privata, l' Intersec, l'unica autorizzata a prestare il servizio armati nel paese.
Tutto questo fa di Crystal Ventures   il gruppo privato più importante del paese e, con 7.000 dipendenti, il secondo datore di lavoro dopo lo stato.Come  si vede una presenza diversificata in tutta l'economia rwandese che lascia le briciole agli altri imprenditori, non certo in grado di mettersi in competizione, soprattutto negli appalti pubblici, con un simile colosso diretta emanazione del potere.Anche se i responsabili del fondo si affrettano a smentire ogni velleità monopolistica, è indubbio che ci troviamo di fronte a una potente holding di partito più vicina ai modelli dell'est ante '89 che all'esperienza italiana dell'Iri.
Comunque la si voglia giudicare, va detto che siamo in presenza di un'esperienza che ha pochi eguali in Africa e che dà al modello rwandese un'ulteriore connotazione di una certa modernità, concorrendo a rafforzare ulteriormente il potere del presidente Kagame.Il quale, secondo quanto riferito al FT da Nshuti Manasse, presidente del consiglio di  Crystal Ventures, ha potuto beneficiare di un contributo dello stesso Manasse per la metà delle spese delle campagna presidenziale del 2010, costata complessivamente $ 2,4 milioni. Una informazione contenuta nell'articolo del FT dà un'ulteriore sottolineatura della novità di questo specifico modello rwandese. Secondo FT,  Crystal Ventures starebbe valutando la vendita di Inyange alla Kenya Brookside, una società  di proprietà della famiglia Kenyatta, l'ex presidente keniano. Un piccolo passo è stato fatto: dalla gestione familiare keniana si è passati alla gestione  partitica rwandese. Se in futuro ci sarà una holding  Crystal Venture Ltd  patrimonio dello stato il percorso sarebbe concluso. 

P.S. Sul sito dell'Agaciro Fund invano abbiamo cercato tra i donatori Crystal Ventures Ltd; speriamo che sia una mera dimenticanza, diversamente cosa dovrebbero pensare i tanti che si sono privati magari del necessario per contribuire al Fondo. 

Nessun commento:

Posta un commento