Si apre oggi a Kigali , presso il palazzo del parlamento, la
due giorni della nona edizione del Dialogo Nazionale conosciuta come
Umushyikirano, in cui diverse centinaia di esponenti politici e della società
civile si riuniscono per discutere sulla situazione del paese. Si direbbe una
specie di assemblea comunitaria per vagliare il bilancio consuntivo del paese,
mettendo a fuoco le cose che non vanno,
e approvare quello di previsione, evidenziando gli obiettivi su cui il
paese sarà chiamato a impegnarsi nel nuovo anno. Dovrebbe trattarsi, con tutte
le cautele e i distinguo che in questi casi si devono avanzare, - conosciamo,
infatti, bene le abilità comunicative e
propagandistiche delle autorità rwandesi- di due giorni in cui il dibattito viene sdoganato, per poi
tornare, per il resto dell’anno, alla “normalità”. A conferma di ciò, nella
passata edizione avevamo segnalato l’intervento critico del vescovo di Byumba circa l’introduzione
obbligatoria dell’inglese anche come lingua d’insegnamento; l’intervento aveva
sortito l’effetto di portare a un’attenuazione di tale obbligo nelle scuole
elementari, mantenendo il kinyarwanda. I lavori saranno trasmessi da radio e
televisione nazionali e potranno essere seguiti, in forma live, su internet a questi indirizzi www.umushyikirano.gov.rw e www.orinfor.gov.rw,
mentre tramite Twitter e Facebook potranno essere avanzate richieste e quesiti
anche dai cittadini comuni, non partecipanti all’assise. I numerosi rwandesi
residente all’estero avranno, quindi, tramite internet l’occasione per fare un tuffo nella loro realtà di
origine, avere il polso della situazione del paese e valutare il livello del dibattito che si terrà in questa due
giorni.
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