E’ stato avviato recentemente dalle autorità sanitarie rwandesi un ampio programma di prevenzione del cancro al collo dell'utero (papilloma virus umano HPV) che prevede la vaccinazione delle ragazze di età compresa tra 11-15 anni e lo screening per le donne adulte. Il progetto, il primo nel continente africano, è sostenuto dalle case farmaceutiche Merck e Qiagen. Merck, che produce il vaccino, si è impegnata a fornire gratuitamente oltre 2 milioni di dosi di Gardasil. Analogamente Qiagen fornirà 250.000 test di screening dell'HPV unitamente a tutte le attrezzature e la formazione necessarie. Il tipo di Gardasil fornito dalla Merck è in grado di contrastare i tipi di HPV 6, 11, 16 e 18.Dopo i primi tre anni, il governo continuerà con la vaccinazione di routine delle ragazze di 12 anni, mentre le due aziende farmaceutiche forniranno i vaccini e le tecnologie di screening ad un prezzo scontato, utilizzando i fondi GAVI, la partnership globale tra soggetti pubblici e privati impegnata a diffondere su scala mondiale l’uso dei vaccini allo scopo primario di salvare la vita dei bambini e tutelare la salute delle persone. Il Gardasil è un farmaco con un prezzo altissimo, che in occidente arriva a costare trecento euro. E’ per questo che non pochi si sono interrogati sui motivi che hanno mosso la casa farmaceutica Merck in questa iniziativa che suona come una grande operazione di marketing e non solo, mirante a far passare la vaccinazione come una operazione necessaria, magari da rendere obbligatoria anche in quei paesi occidentali dove ancora non lo è, e per mettere a tacere dubbi e discussioni sulla reale efficacia e necessità del farmaco di cui si trova ampia traccia in rete.
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