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lunedì 19 ottobre 2009

Vescovi africani: attenzione all'imperialismo culturale dell'occidente

Ecco alcune preoccupazioni e raccomandazioni emerse dall’Assemblea Sinodale per l'Africa, in svolgimento dal 5 al 24 ottobre a Roma, di cui si sono fatti portatori diversi porporati africani in riferimento a certe politiche perseguite da paesi e organizzazioni impegnate negli aiuti indirizzati verso il continente africano. Nel piccolo, sono raccomandazioni che riguardano anche l'attività di un Associazione come Kwizera. Il Cardinale Théodore-Adrien Sarr, Arcivescovo di Dakar (Senegal) ha sottolineato che “Se ci vogliono aiutare, non possono però instillarci idee che non riteniamo corrette. Vogliamo essere aiutati, ma nella verità, e rispettati per quello che siamo”. Ha inoltre denunciato che gli aiuti umanitari che arrivano al continente africano sono a volte accompagnati da “una sorta di imperialismo culturale”. “Se ci vogliono aiutare, non possono però instillarci idee che non riteniamo corrette. Vogliamo essere aiutati, ma nella verità, e rispettati per quello che siamo” ha ggiunto esortando inoltre che “i popoli occidentali si distacchino dal pensiero che tutto quel che credono e fanno diventi regola in tutto il mondo”.Da parte sua, il Cardinale John Njue, Arcivescovo di Nairobi (Kenya), ha sottolineato che “la cooperazione e gli aiuti sono necessari”, ma che bisogna anche “rispettare l’indipendenza e il punto di vista, la cultura e la dignità” dei popoli africani e che “non va bene dare aiuti condizionati al cambiamento dei valori della persona su temi come l'aborto e la concezione della famiglia”. “Gli africani hanno bisogno di cooperazione, ma bisogna rispettare la loro indipendenza, la loro cultura e la dignità della persona umana”.

Da parte sua il Cardinale Wilfrid Fox Napier, Arcivescovo di Durban (Sudafrica) ha affermato che “bisogna che l’indipendenza delle popolazioni africane venga rispettata” e che ciò che “viene da fuori deve essere nel rispetto della cultura e della dignità della persona umana”.

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