L’ex presidente americano Bill Clinton, in occasione di un incontro/dibattito con l’altro ex presidente George W. Bush tenutosi nei giorni scorsi a Toronto, ha fatto un sentito mea culpa sul Rwanda, accusandosi di essere stato incapace di bloccare il genocidio nel 1994, e riconoscendo di non avere alcuna attenuante. "E' uno dei due o tre rimpianti della mia presidenza", ha detto Clinton, spiegando che se avesse mandato ventimila soldati in loco, forse si sarebbero salvate fino a 400 mila vite. Purtroppo la sincerità dell’ex presidente non servirà a restituire tante vite, è comunque un contributo storico per mettere a nudo le colpe di cui si sono macchiati diversi protagonisti della politica internazionale che per ignavia o per inconfessabili interessi hanno assistito da spettatori al consumarsi del sacrificio di centinaia di migliaia di rwandesi.
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