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venerdì 31 ottobre 2008

Kivu: una tragedia incombente

In questi giorni si sta consumando l’ennesima tragedia umanitaria che potrebbe assumere dimensioni ciclopiche. Uno dei tanti disastri che non riescono ad aprirsi un varco all’interno del mondo dei media e dei nostri evoluti mezzi di informazione.
Il teatro delle operazioni è ancora una volta l’Africa dei Grandi Laghi e per la precisione la zona del Kivu . Ma i nostri professionisti dell’informazione cosa fanno? Dove sono all’interno dei nostri telegiornali e della carta stampata queste notizie? Un minuscolo articoletto striminzito di poche righe a pagina 21 sul quotidiano La Nazione del 30 Ottobre è tutto quello che riusciamo a dire? Mentre sul Tirreno, l’altro quotidiano che va per la maggiore nell’alta Toscana, nello stesso giorno, non riporta traccia della notizia. È questo, tutto quello che si riesce a dire di una guerra che sta per provocare l’ennesima tragedia umanitaria. Come in un film dalle scene già viste, se le cose continueranno di questo passo, con molta probabilità ci vedremo costretti ad intervenire quando il disastro da umanitario diventerà ecologico. Infatti come già successo 14 anni fa ad un certo punto del conflitto i cadaveri abbandonati, in avanzato stato di decomposizione, erano talmente numerosi da mettere a rischio di epidemie un’ampia area della zona dell’ Africa Centrale. E l’ONU cosa fa? I Governi dei grandi della terra, compreso il nostro, sono forse in questo momento troppo impegnati a proteggere i salvadanai della gente e gli interessi delle grandi aziende per accorgersi di quanto sta accadendo. Quando presto, questo conflitto avrà raggiunto dimensioni inarrestabili e sarà consumata l’ennesima tragedia umana i nostri mezzi di informazione lanceranno un grido di allarme e promuoveranno gigantesche raccolte di aiuti con tanto di numero telefonico dove con un messaggino doneremo 1 Euro per aiutare i profughi ed i superstiti della tragedia.
Mi domando: ma non sarebbe meglio se tutti si adoperassero per evitare tutto questo?
Nella speranza che qualcuno “che conta” si accorga di quello che sta accadendo e si rimbocchi le maniche, ogni uomo di buona volontà è chiamato a fare la sua parte: passaparola.
Angelo Bertolucci.

Nel segno della memoria e della riconoscenza

Nell'anniversario della morte di nonno Bernardo 18/3/1908- 31/10/2004.

Quando, un bel giorno, misurandoti con i tuoi pensieri ti rendi conto, per la prima volta, che il percorso fatto è sicuramente superiore a quello che ti rimane ancora da compiere, allora, insinuante, subentra il momento dei bilanci.
Devi misurarti con quella particolare partita doppia di quanto hai ricevuto e di quanto hai dato a chi ti ha accompagnato in questo percorso. Inesorabile il bilancio evidenzia il deficit di riconoscenza accumulato negli anni.
Da una parte la mole di quanto hai avuto, gratuitamente, dai tuoi genitori: la vita, l’esempio, spesso un certo benessere, tutto quanto ha fatto di te una persona capace di incamminarsi sul percorso della vita; dall’altra la pochezza della tua risposta. Quando va bene, hai limitato i danni: non hai dato particolari dispiaceri o preoccupazioni a chi ti ha voluto bene; qualche rara volta hai procurato qualche soddisfazione.
Allora cominci un’affannosa corsa contro il tempo, per cercare di colmare almeno con i tuoi cari questo deficit di affetto e di riconoscenza. Quando poi subentra il distacco rimane il senso di una rincorsa incompiuta: si sarebbe voluto ancora un po’ di tempo per poter tentare un improbabile recupero.
Subentra allora il desiderio di coltivare la memoria dei nostri cari e di ricambiare per loro tramite il bene ricevuto.Con questi sentimenti abbiamo voluto ricordare nonno Bernardo dedicando alla sua memoria una piccola chiesa a Bugarama in Rwanda ( vedi foto).

giovedì 30 ottobre 2008

Scene già viste
















Le notizie e le immagini che giungono dal nord Kivu non possono lasciarci indifferenti. Se non vogliamo rivivere tragedie del passato forse è ora e tempo che le faraoniche e imbelli organizzazioni internazionali facciano la loro parte. Devono ancora cancellare le pagine nere del 1994.

venerdì 24 ottobre 2008

E sette!


Un caro augurio a Madame Astérie, la dinamica esponente della comunità di Nyagahanga, responsabile del consiglio pastorale e animatrice del movimento cooperativo locale, che ha dato alla luce una bella bambina: la settima.
Il domani del Rwanda è sempre più nelle mani delle donne!





Agromisa:una fondazione a sostegno della formazione agricola

Agromisa è una fondazione olandese che dal lontano 1934 opera a favore delle popolazioni rurali dei paesi del terzo mondo avendo come obiettivo quello di offrire ai contadini di questi paesi le conoscenze pratiche necessarie per poter operare proficuamente nei vari comparti agricoli: dalle colture all'allevamento.
A questo fine ha predisposto diversi piccoli manuali, in francese e inglese, che spaziano dall'allevamento dei piccoli animali domestici, alla gestione di una fattoria, fino alla costituzione di una cooperativa. I vari titoli sono reperibili a questa pagina web , dove i referenti dei vari progetti che l'Ass. Kwizera ha in corso in Rwanda potranno trovare, da subito, utilissimi strumenti operativi. Ci sono titoli utilissimi per tutte le attività della fattoria di Nyinawimana e per quanto si pensa di fare a Nyagahanga. Se localmente si potrà trovare il supporto necessario ( pensiamo alla Scuola di Agricoltura di Nyagahanga e a Frère François) a livello di traduzione e di adattamento e sintesi, si potrà pensare di attingere a questa documentazione per dar vita all'ipotizzata collana dei Cahiers du Centre social A.G. di Nyagahanga. Poichè l'utilizzo di tali pubblicazioni, anche in forma parziale, deve essere autorizzata dalla Fondazione, è già stata fatta richiesta in tal senso. In attesa di ricevere riscontro dalla Fondazione, sarebbe bello poter conoscere cosa ne pensano i nostri amici rwandesi.

giovedì 16 ottobre 2008

Calendario Kwizera 2009

E' pronto il calendario 2009 edito dall'Associazione Kwizera. Come da tradizione i mesi sono scanditi dalle belle immagini che il bravo Angelo sa cogliere, con la consueta sensibilità, in occasione delle missioni estive che annualmente svolge con gli altri volontari dell'Associazione. Un'umanità variegata approda sul calendario. Dall'infante adagiato su una barella in attesa di essere visitato in un centro di sanità, all'anziana, con un volto scavato dal tempo e dalle tante tragedie vissute, dai volti di bambini sorridenti ( nella foto l'immagine di copertina del calendario) a quelli in cui sembra potersi leggere la preoccupazione per il futuro, ogni mese ci è offerta l'occasione per riflettere e misurarci con quegli sguardi che, con pudore, sembrano sollecitare la nostra attenzione. Anche perchè l'immagine che illustra il mese di luglio, l'angusto spazio di un piccolo negozio con esposte le povere cose messe in vendita, ci ricorda con realismo quella che è la realtà quotidiana di questa gente.

lunedì 13 ottobre 2008

Una finestra sul continente: il blog Africa

Segnalo questa volta il blog Africa del giornalista Riccardo Barlaam de Il Sole 24 ore. Si tratta di un sito molto ben costruito ove trovano spazio "notizie dall'altra parte del mondo che nessuno pubblica", come puntualmente conferma l'archivio dei post pubblicati. Si trovano nel blog tutti i link utili per monitorare quanto succede nel continente africano e quindi anche in Rwanda.

Indice del Buon Governo

L'Index Ibrahim pour la Gouvernance Africaine è un nuovo indice che giudica, secondo parametri obbiettivi e quantificabili, i governi dei paesi africani subsahariani in funzione della qualità del loro governo. L'Indice valuta i progressi realizzati da ogni nazione nei cinque principali ambiti che insieme costituiscono una definizione di buon governo:
Sicurezza e protezione;
Applicazione della legge, trasparenza e corruzione;
Partecipazione e diritti dell'uomo;
Sviluppo economico durevole;
Sviluppo umano.
Di seguito viene riportato il comunicato emesso, la settimana scorsa, relativamente al Rwanda, da cui si ricava un leggero miglioramento nel 2008 rispetto al 2007 per tutte le categorie, tranne che per quella dello sviluppo economico durevole.
L’Indice Ibrahim 2008 de la gouvernance en Afrique publié aujourd’hui par la Fondation Mo Ibrahim indique qu’entre 2005 et 2006 le score global du Rwanda s’est amélioré, passant à 59,0 sur 100 mais en raison de l’amélioration relative de ses pairs, il a perdu une place et se classe au 18e rang des 48 pays de l’Afrique subsaharienne.
Selon les mesures approfondies utilisées par l’Indice Ibrahim pour évaluer les performances de lagouvernance, le Rwanda a fait des progrès dans quatre catégories :
* sécurité et protection: 98,4/100 ( 2008) - 97,7/100 (2007) classement 4/48;
* application de la loi , transparence et corruption 46,0/100 ( 2008)-44,0/100 (2007) classement 33/48;
* participation et droits de l’homme: 69,5/100 (2008)-66,5/100 (2007) classement 21/48 ;
* développement humain: 43,6/100 (2008)-43,1/100 (2007) classement 36/48.
Le Rwanda a perdu quelques points dans la catégorie
* développement économique durable: 37,7 (2008)-38,0 (2007) classement 29/48.
Le changement le plus notable a été enregistré dans la catégorie participation et droits de l’homme dans laquelle le Rwanda a gagné 3,0 points.

domenica 12 ottobre 2008

Riflessione in margine a una serata missionaria

La bella serata di ieri, passata ad ascoltare le testimonianze di alcuni giovani che hanno vissuto un’esperienza di una ventina di giorni nelle parrocchie che la diocesi di Como regge i Camerun, offre lo spunto per qualche riflessione. L’entusiasmo con il quale hanno parlato di questa loro esperienza era forte e sincero. Allo scorrere delle immagini che accompagnavano i loro interventi quasi si percepivano le forti emozioni da loro vissute: rivivevano panorami dai colori vivi e
dalle vedute inconsuete, odori forti e penetranti, incontri con un’umanità variegata e coinvolgente, il confronto con stili di vita differenti e con valori spesso dimenticati.
Venti giorni vissuti intensamente.
E adesso?
Che cosa differenzia questa esperienza da un comune viaggio africano di una comitiva di turisti che potrebbero aver fatto un itinerario analogo?
Quando tutte le sensazioni forti si sono sedimentate, dovrebbero sopravvivere quegli sguardi di bambini, donne, anziani che tante volte si sono incrociati durante il viaggio e che, con il pudore di cui solo gli ultimi sono capaci accompagnato da un sorriso, lanciavano una silenziosa implorazione di vicinanza e di aiuto.
E’ allora forse limitativo pensare che sia sufficiente rispondere a tale richiesta d’aiuto con una generica, seppur apprezzabile, sensibilizzazione missionaria senza spingere, come laici, lo sguardo oltre il confine delle nostre parrocchie. Tanti bravi sacerdoti indigeni, ai quali in tanti paesi africani è ormai affidata la quasi totalità delle parrocchie, sono ben lieti di poter contare sul sostegno dei laici per arricchire la propria azione pastorale anche con attività di promozione umana a favore delle rispettive comunità.

sabato 11 ottobre 2008

Oraciones y devociones

Segnalo un sito Oraciones y devociones curato dall'Argentina dall'amico Padre Juan Maria Gallardo, un sacerdote dell'Opus Dei che ebbi modo di conoscere e frequentare a lungo negli anni ottanta a Roma.
Pur con il vincolo della lingua spagnola, per altro non insormontabile per chi parla italiano e francese, il sito offre diversi contributi spirituali, apologetici e teologici, supportati anche da utilissimi strumenti multimediali. Anche solo la ricca e bella iconografia che arricchisce il sito merita sicuramente una visita. Per la comunità cattolica argentina è sicuramente uno strumento di apostolato d'indubbia utilità.


venerdì 10 ottobre 2008

Addio al francese nelle scuole rwandesi, si passa all'inglese

Il parlamento rwandese ha varato una legge che prevede l'abbandono dell'uso della lingua francese nelle scuole per abbracciare l'inglese. La legge varata dal Parlamento è il risultato dell'adesione del Rwanda al Commonwealth, ma anche di un progressivo allontanamento dalla Francia. La nuova legge prevede l'insegnamento in lingua inglese in ogni grado scolastico, dall'asilo nido all'università.

giovedì 9 ottobre 2008

Dossier Jatropha

Dossier Jatropha è il titolo del primo numero, in formato elettronico, dei Cahiers ( Quaderni) du Centre Social A.G. di Nyagahanga. La documentazione raccolta aiuta a comprendere le reali potenzialità della Jatropha e a conoscere l'impegno richiesto per avviare un progetto di coltivazione.

Sommario

Nuovi possibili progetti sul territorio

La possibilità di reperire in Rwanda semi di Jatropha Curcas rende attuabile l’avvio del progetto per sperimentare la coltivazione di questa pianta sul territorio di Nyagahanga.
La prima variabile da tener in conto per dare avvio al progetto è la disponibilità di terreni adatti alla coltivazione della Jatropha. Se per la prima sperimentazione è possibile utilizzare i terreni marginali incolti e le fasce di confine degli appezzamenti attualmente messi a coltura, a regime ci sarà la necessità di poter disporre di superfici più consistenti. A questo proposito bisogna tener conto dell’ampia superficie paludosa ( marais) presente sul territorio di Nyagahanga, attualmente scarsamente sfruttata. Per cominciare si potrebbe pensare a piantumare tutto il perimetro del marais che si dilunga per diversi kilometri.
Quando si pensa però al marais sorge immediata una sfida: perché non pensare a una sua bonifica per recuperare diversi ettari di terreno da mettere a coltivazione parte come orti familiari da assegnare alle singole famiglie del luogo e parte come unico terreno da destinare a uno sfruttamento su basi cooperativistiche.
Se l’autorità civile del luogo dovesse aderire a una simile ipotesi si potrebbe pensare alla predisposizione di un apposito progetto che veda il recupero del marais accompagnato da un suo sfruttamento anche in ottica Jatropha.
Se dalle verifiche condotte presso l’amministrazione pubblica locale dovessero emergere riscontri positivi all’ipotesi avanzata si potrà procedere alla predisposizione del relativo progetto.

domenica 5 ottobre 2008

Buone notizie per il progetto Jatropha

Abbiamo finalmente buone notizie sul fronte della Jatropha. Dopo aver cercato in altri paesi africani, apprendiamo dall'amico Diogène Musine, Fratello Marista, direttore di una scuola professionale a Butare, che in zona è in corso di realizzazione un progetto Jatropha per fare il gasolio. Il presidente della Repubblica inaugurerà questo esperimento fra pochi giorni. La pianta si trova soprattutto nella regione di Bugarama (Cyangugu), quando si dicono le felici coincidenze dei nomi! Siccome ne hanno un forte bisogno per potere continuare gli esperimenti, ne stanno incentivando la coltivazione. E' quindi possibile tramite il prezioso aiuto di Fratel Diogène procurarsi i semi di Jatropha direttamente in Rwanda per avviare un progetto anche a Nyagahanga, potendo probabilmente contare anche sull'esperienza già in atto. Sicuramente al rientro in Rwanda di Don Paolo si potranno avere notizie più precise in proposito. Forse, stando così le cose, potrebbe essere l'occasione per coinvolgere nel progetto anche la scuola di agricoltura di Nyagahanga, facendola uscire dal suo prolungato letargo per quanto attiene l'impegno a favore del territorio.

venerdì 3 ottobre 2008

Nuovi PC per i bambini rwandesi

Sono arrivati in Rwanda i primi 5000 pc portatili per bambini, del programma americano One Laptop Per Child (OLPC), appositamente studiati per i paesi del terzo mondo. Sono in plastica resistente e hanno la ricarica a manovella e costano solo 188 dollari pari a circa 134 euro cadauno. Quasi 100 insegnanti hanno già completato l'addestramento a Kigali presso l'Istituto di Scienza e Tecnologia nell'uso dei calcolatori specializzati di OLPC XO-1. I pc dell’OLPC sono distribuiti direttamente ai governi e non sono reperibili direttamente sul mercato, sarebbe comunque interessante verificare in loco la possibilità di avere l’assegnazione a pagamento di una decina di questi pc per installarli presso il Centro di Nyagahana, recuperando altresì uno degli insegnanti già formati per l’insegnamento.


Week of October 6
Rwanda officially launched of their laptop initiative last week. President Paul Kagame presided over the ceremony in conjunction with Education Minister Théoneste Mutsindashyaka. The event was attended by the Rwandan prime minister, the supreme court’s chief justice, the entire cabinet, and leaders from civil society and the NGO community. Five hundred students and their teachers from the first laptop schools also were on hand. President Kagame, Minister Mutsindashyaka, Nicholas and David Cavallo spoke to the gathering. Kagame committed his office to bringing laptops to every primary school child in the country.
A highlight for the children came when they lifted their XOs to take pictures of the president and discovered that they could also frame themselves into the shots, so that they would appear in the picture with Kagame. Afterward, the Rwandan core team, along with Juliano Bittencourt, Brian Jordan and David, led a workshop. The students developed projects depicting their own visions for What Rwanda will be like in the year 2020. For the most part, they programmed in Scratch, using images they photographed, downloaded or drew. The adults were amazed by the kids’ visions, and by how much they were able to construct in a very short period of time. The president’s science and technology advisor was bowled over by their prowess, imagination, and strong optimism for the future, including their own roles in it.
The Rwandan core team and steering committee participated in a separate workshop. David and Juliano made presentations, as did Richard Niyonkuru, the Rwandan government OLPC coordinator, Guy Serge Pompilus, the Haitian government OLPC coordinator, Tony Earls and Maya Carlson of Harvard School of Public Health and Bruce Baitke of Green WiFi. David and Juliano also spoke before a session of the East African Legislative Assembly, which was meeting in Kigali. They found tremendous enthusiasm among the parliament members. Several made strong commitments to bring OLPC to their countries. A few of them visited the Kakugu laptop school in Kigali the following day, which prompted further excitement. A day later, under the headline, “EAC MPs Want OLPC Adopted in All States,” the New Times of Kigali reported that delegates attending an East African Community interparliamentary relations seminar in the city called for adoption of the OLPC program by all five EAC members: Tanzania, Burundi, Kenya and Uganda, as well as Rwanda. We applaud their excellent judgment.

giovedì 2 ottobre 2008

Alira, il telefonino costruito in Rwanda

Un buon segnale sul fronte dello sviluppo economico arriva dal Rwanda. È stato, infatti, mostrato ai cittadini di Kigali il primo telefonino fabbricato in Rwanda: una trentina di giovani ingegneri e tecnici rwandesi hanno presentato - riferisce l'agenzia missionaria Misna - nelle strade della capitale il nuovo "Alira 300", un telefono cellulare assemblato nella regione. Programmato in kinyarwanda, "Alira" è prodotto da una società creata dall'Autorità nazionale per le tecnologie dell'informazione e dalla ditta cinese Chinalink; sarà venduto al prezzo di 19.900 franchi locali, pari a circa 26 euro.Nel frattempo in tutta Kigali prosegue la posa di cavi in fibra ottica per la connessione a banda larga con la rete internet.