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lunedì 22 settembre 2008

Incontro con don Paolo

Cosa significa essere sacerdote oggi in terra rwandese:è questa la testimonianza che Don Paolo ha voluto portare agli amici grosini che domenica sera si sono ritrovati all'oratorio di Grosio per incontrarlo. Il sacerdote è innanzitutto portatore dell'annuncio del Vangelo, ma anche, nella realtà rwandese, promotore della crescita sociale di una comunità povera e disagiata. Sul piano pastorale Don Paolo ha avviato nella sua parrocchia di Nyagahanga un sistema di comunità ecclesiali di base, dove 10 a 15 famiglie si mettono insieme per formare una comunità di fede e di testimonianza di carità. In tutta la parrocchia, con più di 35.000 cristiani su un totale di circa 48.000 abitanti, sono così nate 242 comunità ecclesiali di base che settimanalmente si trovano per meditare sul Vangelo della domenica seguente e per scambiarsi le esperienze di vita oltre che per aprirsi a un percorso di pastorale familiare. Anche l'azione di promozione sociale muove dal coinvolgimento delle comunità ecclesiale di base che sono sollecitate a muoversi insieme per uscire dalla povertà attraverso la creazione di associazioni che consentano di muovere i primi passi, anche attraverso il sostegno della parrocchia, verso l'avvio di cooperative di produzione atte a offrire possibilità di lavoro. Due cooperative sono già state avviate, mentre 77 associazioni stanno cercando di mettersi insieme per farne di nuove. Il Centro parrocchiale recentemente inaugurato dovrebbe offrire ulteriori supporti sia all'azione pastorale, soprattutto con l'oratorio rivolto ai giovani, che a quella sociale con il centro destinato alla formazione e gli spazi destinati alle cooperative. Quanto sentito e visto ( sono stati presentati anche diversi filmati a supporto di quanto detto), non può certo aver lasciato indifferenti i volonterosi ( un po' pochini per la verità) che hanno voluto avvicinarsi a una realtà tanto lontana. Ciò che ha più colpito è stata sicuramente la forte carica emotiva che Don Paolo è riuscito a trasmettere con le sue parole; non è infatti frequente, almeno da noi, vedere un pastore commuoversi parlando della sua gente, dei suoi confratelli e della sua missione.

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