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lunedì 29 settembre 2008

Dalla clausura

Nel viaggio italiano di Don Paolo c'è stata una tappa molto significativa: la visita alle monache di clausura del Monastero SS Salvatore di Grandate in provincia di Como. Era una visita quasi dovuta per conoscere quelle monache che avevano dimostrata la loro vicinanza in occasione della realizzazione della chiesa di Bugarama. Dall'incontro con la Madre Priora Suor Cecilia, accompagnata da Suor Maddalena, Don Paolo ha portato con forte il senso di un vincolo che unisce una comunità che nel chiuso della clausura prega per i tanti sacerdoti sconosciuti che in paesi lontani, quotidianamente, si sforzano di svolgere al meglio il proprio ministero. Sicuramente ha colto un'attenzione quasi materna nelle raccomandazioni della Madre alla fedeltà sacerdotale.
Non è però mancata anche una raccomandazione più terrena, quando, a sorpresa, la Madre priora, dimostrando di essere attenta a quello che succede nel mondo, ha richiamato l'attenzione del confratello africano sui rischi che potrebbero derivare alla sua terra dal cedere al richiamo delle sirene cinesi che vorrebbero fare un sol boccone dell'Africa.
Sorprendenti queste monache!

domenica 28 settembre 2008

Gemellaggio tra gli oratori di Sagnino e Nyagahanga

Con una stretta di mano tra Don Paolo Gahutu e Don Alessandro Zubiani è stato suggellato il gemellaggio tra l’oratorio di Nyagahanga e quello di Sagnino, un quartiere di Como di cui Don Alessandro è da qualche giorno il nuovo vicario. E’ stato, infatti, Don Alessandro a raccogliere l’appello che Don Paolo aveva lanciato dalle colonne de Il Settimanale della Diocesi per trovare una realtà italiana con cui entrare in contatto per avere suggerimenti, idee e, magari, anche qualche aiuto per far decollare l’oratorio, appena inaugurato, della sua parrocchia. Forme e modi in cui si concretizzerà questa collaborazione tra due realtà parrocchiali così lontane non sono al momento chiaramente ipotizzabili, ma avranno modo di emergere dai primi contatti, via e mail, che potranno instaurarsi tra le due realtà giovanili, già dal rientro in Rwanda di Don Paolo. Naturalmente, se reputato utile dai protagonisti, anche questo blog si rende disponibile come spazio di confronto.
Nel momento in cui veniva scattata la foto, pubblicata qui a fianco, che immortalava la stretta di mano tra Don Paolo e Don Alessandro, nell’androne dell’Oratorio di Sagnino risuonava uno squillante “ Che bella coppia!” pronunciato da un ragazzino che, curioso, assisteva alla scena. Ci sembra un buon auspicio. Per vedere i post precedenti sull'oratorio vai alla relativa cartella.

mercoledì 24 settembre 2008

Grosio,Nyagahanga, Matimba

In margine alla Serata Rwandese di domenica sera, quando Carlo Rodolfi, a nome dell'Azione Cattolica di Grosio di cui è presidente, ha donato a Don Paolo un contributo in denaro, raccolto tra gli associati, a favore della Parrocchia di Nyagahanga abbiamo assistito a un gesto particolarmente significativo. Don Paolo ha ricordato ai presenti che proprio in questi giorni il suo vicario Don Emilien ( nella foto) è stato nominato parroco di Matimba, una parrocchia del nord, ai confini con l'Uganda e con la Tanzania, di nuova costituzione. Quando Don Emilien entrerà nella nuova parrocchia dovrà preoccuparsi di erigere una casa e attrezzarla del minimo necessario per poterci vivere, unitamente al confratello che gli è stato affiancato: naturalmente il tutto senza poter contare su aiuti particolari. Per questo Don Paolo ha annunciato che destinerà la metà della somma ricevuta dagli amici grosini ai confratelli che iniziano il loro lavoro pastorale a Matimba.
Quale lezione!

lunedì 22 settembre 2008

Incontro con don Paolo

Cosa significa essere sacerdote oggi in terra rwandese:è questa la testimonianza che Don Paolo ha voluto portare agli amici grosini che domenica sera si sono ritrovati all'oratorio di Grosio per incontrarlo. Il sacerdote è innanzitutto portatore dell'annuncio del Vangelo, ma anche, nella realtà rwandese, promotore della crescita sociale di una comunità povera e disagiata. Sul piano pastorale Don Paolo ha avviato nella sua parrocchia di Nyagahanga un sistema di comunità ecclesiali di base, dove 10 a 15 famiglie si mettono insieme per formare una comunità di fede e di testimonianza di carità. In tutta la parrocchia, con più di 35.000 cristiani su un totale di circa 48.000 abitanti, sono così nate 242 comunità ecclesiali di base che settimanalmente si trovano per meditare sul Vangelo della domenica seguente e per scambiarsi le esperienze di vita oltre che per aprirsi a un percorso di pastorale familiare. Anche l'azione di promozione sociale muove dal coinvolgimento delle comunità ecclesiale di base che sono sollecitate a muoversi insieme per uscire dalla povertà attraverso la creazione di associazioni che consentano di muovere i primi passi, anche attraverso il sostegno della parrocchia, verso l'avvio di cooperative di produzione atte a offrire possibilità di lavoro. Due cooperative sono già state avviate, mentre 77 associazioni stanno cercando di mettersi insieme per farne di nuove. Il Centro parrocchiale recentemente inaugurato dovrebbe offrire ulteriori supporti sia all'azione pastorale, soprattutto con l'oratorio rivolto ai giovani, che a quella sociale con il centro destinato alla formazione e gli spazi destinati alle cooperative. Quanto sentito e visto ( sono stati presentati anche diversi filmati a supporto di quanto detto), non può certo aver lasciato indifferenti i volonterosi ( un po' pochini per la verità) che hanno voluto avvicinarsi a una realtà tanto lontana. Ciò che ha più colpito è stata sicuramente la forte carica emotiva che Don Paolo è riuscito a trasmettere con le sue parole; non è infatti frequente, almeno da noi, vedere un pastore commuoversi parlando della sua gente, dei suoi confratelli e della sua missione.

domenica 14 settembre 2008

Ci vediamo alle.......ora Kigali

Prendo dal blog Africana di don Giulio Albanese questa citazione dello scrittore e giornalista polacco, Ryszard Kapuściński, profondo conoscitore della realtà africana, relativa alla concezione del tempo nella cultura africana :“Nel concetto europeo il tempo esiste indipendentemente dall’uomo ed e dotato di qualità misurabili e lineari (…). L’europeo si sente schiavo del tempo, ne è condizionato, è il suo suddito in tutto e per tutto, (…) deve rispettare date, scadenze, giorni e orari (…). Tra l’uomo e il tempo esiste un conflitto insolubile che si conclude inevitabilmente con la sconfitta dell’uomo. Gli africani invece intendono il tempo in modo molto più flessibile, aperto, elastico, soggettivo. E’ l’uomo che influisce sulla forma del tempo, sul suo corso e ritmo. Il tempo è addirittura qualcosa che l’uomo può creare: infatti l’esistenza del tempo si manifesta attraverso gli eventi e che un evento abbia luogo oppure no dipende dall’uomo. (…) Il tempo si manifesta per effetto del nostro agire: se cessiamo la nostra azione esso sparisce (…) Tradotto in pratica significa che se ci rechiamo in un villaggio dove deve tenersi una riunione e sul luogo stabilito non troviamo nessuno, non ha senso chiedere quando incomincia la riunione perché la risposta sarà: ‘quando tutti sono arrivati’”. (tratto da “Ebano”, Feltrinelli, Milano 2001).
Da condividere pienamente: è la famosa "ora Kigali" con la quale ci diamo appuntamento con i nostri amici rwandesi!

sabato 13 settembre 2008

Serata Rwanda: incontro con Don Paolo

Domenica 21 settembre, alle ore 20,30, presso la sala Conferenze dell'Oratorio di Grosio si terrà una Serata Rwanda incentrata sull'incontro con Don Paolo Gahutu, il sacerdote rwandese che i grosini conoscono dall'ormai lontano 1994 quando, in fuga dalla tragedia che infuocava il suo paese, approdò da rifugiato con altri due seminaristi in Valtellina. Accolto inizialmente dalla comunità di Grosio, ha poi trascorso diversi anni a Roma per ultimare gli studi fino all’ordinazione sacerdotale. Tornato in Rwanda, ha svolto il proprio ministero dapprima presso il seminario minore e poi come economo della diocesi di Byumba. Ritornato una prima volta a Grosio nel 2004, torna ora per incontrare nuovamente gli amici grosini ai quali avrà molte cose da raccontare e da far vedere ( sono infatti previsti anche alcuni video) relativamente all'esperienza di questi ultimi anni che lo hanno visto alla guida della parrocchia di Nyagahanga.

mercoledì 10 settembre 2008

Radio Maria Rwanda: si potrebbe...

Nel recente viaggio in Rwanda ho avuto l'occasione, unitamente a Don Paolo, d'incontrare Padre Eugenio, il direttore di Radio Maria Rwanda. Purtroppo in quell'occasione non ho avuto nè il modo nè il tempo per conoscere i contenuti dei programmi trasmessi da Radio Maria Rwanda. Il problema mi si è posto nei giorni successivi al rientro in Italia, quando si è cominciato a pensare alle possibili future attività del Centro sociale di Nyagahanga. Il Centro sociale avrà come finalità quella di promuovere iniziative, soprattutto formative, atte a stimolare la crescita di una comunità locale povera e isolata come quella di Nyagahanga. In proposito sono già stati messi in cantiere dei momenti formativi sull’allevamento del bestiame ( maiali, conigli, capre e mucche) e la coltivazione dei campi, curati da Fratel François Karenzi, un religioso locale che gestisce da anni una fattoria modello nel nord del Rwanda. Con Fratel François si è anche concordato che le lezioni vengano successivamente trascritte per essere diffuse anche ad altre comunità interessate, tramite degli agili quadernetti editi dal Centro sociale. Immediatamente si è affacciata la domanda: perchè non pensare anche a una diffusione attraverso il canale radiofonico? E qui ci siamo fermati perchè non sappiamo se Radio Maria Rwanda fa solo informazione religiosa o se è aperta anche a un'informazione di servizio. E' necessaria una verifica.

sabato 6 settembre 2008

Navigando sul web: il Banco informatico

Il Banco Informatico Tecnologico e Biomedico ( www.biteb.org) si occupa di favorire l'accesso alla tecnologia da parte di opere educative, sanitarie, assistenziali, in Italia e all'estero, attraverso il riutilizzo di computer, apparecchiature biomediche, macchinari e arredi tecnici dismessi, ma ancora in buono stato e perfettamente funzionanti. Perchè non approfondire l'ipotesi di allestire una mini aula informatica nel Centro di Nyagahanga, con finalità didattiche e di supporto amministrativo per le cooperative?

lunedì 1 settembre 2008

Il collegamento internet c'è, però.....

Con un certo entusiasmo, qualche settimana fa, avevamo annunciato l'arrivo della copertura telefonica mobile a Nyagahanga, con la conseguente possibilità di connettersi a internet. Alla prova dei fatti, verificando di persona sul campo, forte è stata la delusione nel constatare come le potenzialità del collegamento a internet siano veramente contenute. Si riesce a consultare la propria posta elettronica e si riesce a inviare una e mail, purchè non caricata di allegati come una semplice foto, mentre si riesce ad aprire un sito con molta fatica, avendo poi molte difficoltà a visualizzare le sue pagine.Con questo infimo livello di servizio, la società sudafricana che ne cura l'erogazione richiede però canoni analoghi a quelli richiesti per i nostri collegamenti ADSL ( circa 30 euro mensili). Evidentemente c'è ancora molto da fare, non solo dal punto di vista tecnico.