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giovedì 28 novembre 2024

Oggi la Chiesa ricorda le apparizioni della Vergine a Kibeho

 Oggi la Chiesa ricorda le apparizioni della Vergine a Kibeho (28 novembre 1981 – 28 novembre 1989) le prime, verificatesi in terra d’Africa, su cui la Chiesa ha espresso il suo riconoscimento, giudicandole autentiche, al termine di una lunga inchiesta e di un rigoroso processo canonico. Tratta dal libro "Dentro il Rwanda", proponiamo, qui di seguito, la storia delle apparizioni di Kibeho. 

La Madonna di Kibeho

Pochi sanno che il piccolo e tragico Rwanda, purtroppo assurto a esempio di quali livelli possa raggiungere la barbarie umana, può fregiarsi del privilegio di essere stato teatro dell’unica apparizione mariana riconosciuta ufficialmente dalla Chiesa in Africa. Titolo di cui neppure le ben più famose apparizioni di Medjugorie si possono ancora fregiare. Allo scettico che si accosta all’argomento con indifferenza e distacco proponiamo di soffermarsi per un attimo su questa frase “un fiume di sangue, persone che si uccidevano a vicenda, cadaveri abbandonati senza che nessuno si curasse di seppellirli, un abisso spalancato, un mostro spaventoso, teste mozzate” e poi tornare con la memoria alle immagini trasmesse dai network internazionali in quel tragico 1994.Gli sembrerà la didascalia di quanto scorreva sul teleschermo di casa. Si tratta invece di quanto riferito da tre giovani studentesse del collegio di Kibeho dopo un’apparizione della Madonna del 15 agosto del 1982, ben dodici anni prima che quelle visioni trovassero la loro tragica concretizzazione. Era solo una delle numerose apparizioni della Madonna a Kibeho, un piccolo villaggio del Sud del Rwanda, avvenute tra il Novembre 1981 e il Dicembre 1983. E proprio a Kibeho quella profezia ebbe una tragica appendice nell'aprile dell'anno successivo, nel 1995, quando un sanguinoso intervento di repressione dell'esercito ruandese in un campo profughi procurò più di 4.000 morti.Tutto è iniziato il 28 Novembre 1981 quando una giovane studentessa del collegio di Kibeho, Alphonsine Mumureke, afferma di aver visto una signora di incomparabile bellezza che si presenta con il titolo di " Nyina wa Jambo " vale a dire, " Madre del Verbo ". Nel corso dei mesi successivi la Madonna apparve anche ad altre due ragazze Nathalie Mukamazjmpaka e Marie Claire Mukangango. Le apparizioni furono ufficialmente riconosciute tali dalla Chiesa il 29 giugno 2001 al termine di una lunga inchiesta e un rigoroso processo grazie alla preziosa e appassionata opera del compianto vescovo di Gikongoro, mons Augustin Misago.Delle tre veggenti Alphonsine Mumureke si è fatta suora e vive nel monastero delle clarisse cappuccine di Cotonou in Benin, Marie Claire Mukangango è stata uccisa con il marito durante il genocidio del 1994, mentre Nathalie Mukamazjmpaka vive a Kibeho come testimone di questi avvenimenti miracolosi. Proprio a Kibeho, sul piazzale retrostante la basilica, il 7 Agosto 2012 in occasione della Missione Kwizera, abbiamo avuto il privilegio di avere un commovente incontro con una delle testimoni di quelle apparizioni, Nathalie Mukamazimpaka, e incrociare quegli occhi che hanno visto la Vergine. Esperienza rivissuta, con altrettanta commozione, nel febbraio del 2017.Ad oggi il santuario di Kibeho costruito sui luoghi delle apparizioni, raggiungibile scendendo da Kigali fino a Butare e poi percorrendo un’ampia strada sterrata per una trentina di kilometri, non è particolarmente frequentato. Chi vi arriva per la prima volta, in un giorno feriale, rimane sorpreso di trovare il più famoso santuario africano pressoché deserto. Quando ci siamo stati, abbiamo incontrato qualche ragazzo sull’ampio sagrato, un paio di gruppetti di pellegrini bianchi e tutto intorno un silenzio surreale e un panorama in cui colline appena accennate, ben diverse da quelle che caratterizzano il Nord Rwanda, si stendono a perdita d’occhio soprattutto nelle parte sud che degrada verso il Burundi. Il governo ruandese, sempre attento ad ogni possibile fonte di entrate, intende però farne un possibile polo per lo sviluppo di un turismo religioso sensibile al richiamo di un luogo testimone dell'apparizione della Madonna, analogamente a quanto avviene in numerosi santuari mariani del vecchio continente. Per gli operatori turistici Kibeho potrebbe diventare un ulteriore polo di richiamo da affiancare alle destinazioni ormai affermate a livello mondiale come i gorilla del parco dei Virunga, piuttosto che la foresta di Nyunge o il parco savana dell’Akagera, peraltro piuttosto modesto rispetto agli altri parchi africani. Dopo il lancio ufficiale, ai turisti che arriveranno in Rwanda per visitare le richiamate attrazioni turistiche verrà offerta la possibilità anche di questo nuovo itinerario religioso, fornendo loro informazioni sugli eventi degli anni ottanta, sul successivo processo di riconoscimento formale delle apparizioni, consentendo soprattutto una pausa religiosa nell’accogliente santuario mariano, con le annesse prime strutture ricettive, che non attende altro che ospitare un numero sempre maggiore di pellegrini alla ricerca di una pausa di spiritualità nella casa della Nostra Signora dei dolori, come è conosciuta la Madonna di Kibeho.

Qui ulteriori informazioni.

giovedì 14 novembre 2024

Consegnate due cisterne: all'asilo di Gatonde ed alla parrocchia di Mulindi

Sono state consegnate oggi due cisterne da 10.000 litri cadauna per la raccolta dell'acqua piovana ed il suo successivo utilizzo per l'igiene personale e per la cucina, rispettivamente alla scuola primaria di Gatonde ed alla parrocchia di Mulindi, di cui è parroco don Paolo Gahutu. La prima completa il complesso scolastico voluto da don Augustin, direttore della Caritas diocesana di Byumba, nel proprio villaggio d'origine.

 Come avevamo riferito in occasione della nostra ultima missione, a Gatonde è stata realizzata una scuola materna a cui in corso d'anno sono stati aggiunte le aule per dar vita anche ad una scuola primaria. L'altra cisterna collocata accanto alla chiesa parrocchiale di Mulindi consente di adeguare la chiesa stessa alle stringenti misure di sicurezza e d'igiene imposte ai luoghi di culto da parte delle autorità civili come riferito in un nostro precedente post.


venerdì 8 novembre 2024

Il Rwanda visto dall'Indice Ibrahim della governance africana

 Il 23 ottobre è stato presentato a Londra l’Indice Ibrahim della governance africana 2024. Si tratta del rapporto sulle performance e le tendenze  della governance nei 54 stati africani, pubblicato ogni due anni dalla Mo Ibrahim Foundation, l’istituto di ricerca creato nel 2006 dal miliardario sudanese Mo Ibrahim con lo scopo di monitorare, valutare e migliorare la gestione della vita politica nel continente africano, intesa come fattore chiave per lo sviluppo e il progresso. L’africanista Anna Bono ne analizza le risultanze in questo articolo apparso su La nuova Bussola quotidianaSulla base dei parametri presi in considerazione-  sicurezza e stato di diritto; partecipazione, diritti e inclusione; basi delle opportunità economiche; sviluppo umano- il bilancio a livello continentale è sostanzialmente negativo e allarmante. Il progresso della governance in Africa – sostengono infatti – si è fermato nel 2022, a seguito di quattro anni di quasi totale stagnazione, e questo perché la possibilità di miglioramenti sostanziali sia nello sviluppo umano sia nella crescita economica è stata compromessa dal costante deterioramento della sicurezza e della democrazia.

Nella classifica generale, il Rwanda ha ottenuto un punteggio di 58,7 su 100,0 nella valutazione complessiva di governance, classificandosi al 14° posto su 54 in Africa. Punteggi superiori alla media africana (49,3) e superiori alla media regionale dell'Africa orientale (46,8). Dalla scheda Paese, consultabile qui,  emergono i principali trend nei diversi comparti presi in esame come illustrati nelle schede di seguito riportate che il Rapporto così sintetizza.

"Tra il 2014 e il 2023, il Rwanda è migliorato in nove delle 16 sottocategorie IIAG. È migliorato in tutte le sottocategorie delle categorie Fondamenti per le opportunità economiche e lo sviluppo umano. È peggiorato in tutte le sottocategorie della categoria Partecipazione, Diritti e Inclusione. Nel 2023 il Rwanda ottiene un punteggio superiore alla media continentale per 12 sottocategorie e si colloca tra i primi dieci per sette delle 16 sottocategorie. Il Rwanda ha un punteggio superiore alla media continentale per 56 dei 96 indicatori IIAG. Il Rwanda è migliorato in 42 dei 96 indicatori tra il 2014 e il 2023, mentre è diminuito in 37. Nessun cambiamento è stato registrato in tre indicatori.* I punteggi finali degli indicatori del Rwanda nel 2023 vanno da 0,0 (Libertà di associazione e riunione) a 100,0 (Leggi sulla Violenza contro le donne)."