La guerra in Ucraina ha serie ripercussioni anche su Paesi lontani migliaia di kilometri dal teatro della guerra. E’ il caso del Rwanda che, come altri Paesi africani, in particolare quelli del nord Africa, risente pesantemente gli effetti delle sanzioni imposte alla Russia, in particolare per quanto riguarda le importazioni di grano e di fertilizzanti. Dalla Russia proviene, infatti, il 64% del grano ed il 14% dei fertilizzanti utilizzati in Rwanda. Nel 2020, secondo i dati del Ministero del Commercio e dell'Industria, il Rwanda ha speso oltre 44 milioni di dollari (44 miliardi di Rwf) per le importazioni di grano, in aumento rispetto ai 40,8 milioni di dollari (circa 40 miliardi di Rwf) spesi un anno prima. Sulla base dei volumi, il Rwanda ha importato più di 177.740 tonnellate di grano nel 2020, rispetto alle 159.350 tonnellate del 2019. La crisi ha innescato interruzioni nelle forniture globali di grano e ha fatto salire i prezzi dei prodotti correlati, come farina e pane. Di fronte all’emergenza le autorità stanno cercando fonti alternative di approvvigionamento, ma anche modi in cui si possa mescolare la farina ricavata dal grano con quella di altri prodotti di provenienza locale, come le patate dolci e la manioca, di cui il Rwanda ha grande disponibilità. Così diversi panifici hanno fatto ricorso alle patate dolci e alla manioca come materie prime alternative ala farina di grano per fare il pane.
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venerdì 25 marzo 2022
martedì 22 marzo 2022
L'offerta turistica del Rwanda si arricchisce di un nuovo Parco
L’offerta turistica ruandese si arricchisce di una nuova
attrazione. Dopo il notissimo Parco dei Virunga con i gorilla di montagna, il Parco
dell’Akagera, che ospita nella savana diversi animali selvatici tra cui
rinoceronti, leoni, bufali, leopardi ed elefanti e il parco nazionale di
Nyungwe, un'area protetta situata nella parte sud-occidentale del Rwanda,
paradiso del "bird watching", che
protegge una delle più grandi foreste pluviali africane, arriva ora il Nyandungu Urban Wetland Eco-Tourism Park. Il
parco, inaugurato il dicembre scorso, si estende su 120 ettari di superficie e
si trova tra i distretti di Gasabo e Kicukiro, alle porte della capitale
Kigali. Con un investimento di circa 5 milioni di euro, è stata recuperata una zona
umida altamente degradata riconvertendola a giardino pubblico dove si trovano vari stagni d'acqua, che
prendono il nome da diversi laghi del Paese, tra cui Muhazi, Kivu, Ruhondo e
Ihema, diverse specie arboree, ed un giardino dove trovano allocazione le
piante medicinale autoctone, possibile oggetto di studio. C’è anche il Giardino Papale, con riferimento alla
storica visita di Papa Giovanni Paolo II in Rwanda nel 1990 che proprio in questi spazi, all'epoca gli unici in grado di accogliere grandi folle, celebrò la santa messa papale. Diverse specie di farfalle ed oltre 70 specie di uccelli completano le
attrazioni del Parco.